Chi è quel signore biancovestito che si congratula con Delrio?

Nella probabile staffetta Letta-Renzi, c’è anche un testimone simbolico: l’ex sindaco di Reggio, ministro bisvalido che conferma la sua irresistibile ascesa

L’irresistibile ascesa dell’ex sindaco di Reggio dovrebbe toccare nelle prossime ore il punto apicale. Nella probabilissima “staffetta” Letta-Renzi infatti il nostro Graziano Delrio, quasi ex ministro lettiano agli Affari regionali, è fortemente candidato quale ministro renziano agli Interni.

Le sue ultime settimane immerso nelle nebbie padane parlano di un Delrio assai meno solare e rilassato di quello che ci restituiscono oggi le cronache nazionali, effetto dell’andreottiano “il potere logora chi non ce l’ha”. Il nostro ministro bisvalido ha imparato benissimo la lezione e nella Capitale col suo staff è tornato a vita nuova, completamente rigenerato.

Hanno giocato dalla sua una visione strategica francamente assai rara (confessi chi aveva previsto una diffusione così rapida del renzismo) e un ecumenismo degno dell’essenza più pura dei democristiani doc. Anche il suo (decisivo) apporto alla spending review (che ha permesso di classificarlo tra il popolo come un grande “riformatore”), a ben vedere è un capolavoro di democristianeria. Un taglio (tutto da valutare) delle Province, le Cenerentole degli enti pubblici, che gli hanno dato grande fama senza andare ad intaccare veramente il cuore dello sperpero del portafoglio comune (le Regioni). Ovvero massimo risultato col minimo sforzo.

D’altronde chi l’abbia visto all’opera l’altra sera nel salotto buono della Gruber, avrà certamente intuito che i veltroniani “ma anche”, rispetto all’intercalare delriano, erano afflati di cristallino decisionismo. Alla domanda diretta su chi Delrio preferisse al governo, lui stesso è riuscito nell’impresa metaforica di girare la domanda facendola dipendere dal tempo, inteso propriamente come concetto spazio-filosofico dell’incedere delle settimane. Insomma non si capisce mai come la pensi, non si sbilancia mai su nessuna questione, nemmeno sulla vita e la morte.

Delrio è in ultima analisi l’anima silente del ciarliero rottamatore; come Renzi si butta, così Delrio (si) frena. Come il sindaco di Firenze interviene senza troppa meditazione, così l’ex sindaco di Reggio medita all’infinito senza alcun intervento. Insomma è destinato a durare a lunghissimo, anche se gli Interni non sono propriamente gli Affari regionali. Ma, vedrete, che Delrio come ci ha stupito nella ponderazione, così ci stupirà nell’azione

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