Si chiama Chatter box, scatola chiacchierante”, e consentirà alle persone ipovedenti o non vedenti di gareggiare in sicurezza nelle competizioni di equitazione. Ma non è escluso che in futuro possa trovare altre valide applicazioni a beneficio dei disabili, e non solo nella pratica sportiva. L’ultimo ritrovato tecnologico in fatto di supporti alle persone non vedenti o ipovedenti è un piccolo dispositivo acustico, costituito da un sofisticato sistema di sensori capaci di rilevare la presenza di ostacoli fino a 6 metri e di tradurre questa percezione in un messaggio vocale che comunica la distanza. Realizzato dal dott. Emanuele Ricciardi con l’aiuto di un finanziamento offerto dalla Società cooperativa dei tassisti di Firenze, Chatter box verrà impiegato per adesso dal centro equestre fiorentino, struttura nata nel 1991 che offre, tra le altre cose, servizi di ippoterapia, corsi di equitazione per disabili e Pet therapy. Il suo utilizzo è finalizzato, più dettagliatamente, ad aiutare il cavaliere non vedente nell'attività di dressage in campo agonistico e non, avvisandolo acusticamente quando è il momento di far cambiare direzione al cavallo. La Chatter Box è stata presentata oggi in Palazzo Vecchio dal vicesindaco e assessore allo sport Dario Nardella, dall’inventore Emanuele Ricciardi, dalla presidente del Centro Equestre Fiorentino Francesca Gentile e dal presidente provinciale dell’Unione Italiana Ciechi Antonio Quatraro. «Siamo orgogliosi di questo progetto – ha sottolineato il vicesindaco Dario Nardella – che rappresenta un importante supporto per i non vedenti che vogliono praticare sport, in questo caso l’equitazione. Un progetto di straordinaria qualità dal grande valore educativo, formativo e delle relazioni umane. L’auspicio è che l’attività del Centro Equestre Fiorentino, che opera su un’area in concessione dal Comune di Firenze, possa trarre beneficio e assicuro fin d’ora l’impegno dell’Amministrazione per quello che ci compete. Mi complimento con l’inventore e ring razione la So.Co.Ta. che ha finanziato il progetto». «Anche per chi non vede l’equitazione può diventare un’opportunità per vivere insieme agli altri momenti di sano divertimento – ha detto Quatraro –. Quando a tutto questo si aggiunge la tecnologia, che riesce a dare informazioni in tempo reale al cavaliere sulla direzione da seguire, rendendolo così più autonomo, alla gioia del rapporto con l'animale si aggiunge il gusto intrigante del fare da sé. Insomma, quel senso di leggerezza che si prova quando siamo in condizione di decidere liberamente, senza il patema d'animo di dipendere dall'aiuto esterno».
30 Gennaio 2012
Chatter Box, la “scatola parlante” che guida i non vedenti nelle gare di equitazione
2 minuti di lettura