Cerchio tragicoLega, aperta un’inchiesta sui fondi neri in Emilia

Nuove accuse da Lusetti e Tombolato, ex commissari a Bologna: la cassa era gestita a Reggio

Marco Lusetti

I conti della Lega Nord in Emilia nel mirino della Procura di Bologna. Dopo quelle di Milano, Napoli e Reggio Calabria, c’è dunque una nuova inchiesta, anche se per ora non ci sono indagati né ipotesi di reato. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini, d’accordo con il procuratore capo Roberto Alfonso, ha deciso di procedere sulla base delle dichiarazioni rilasciate dall’ex tesoriera della Lega bolognese, Carla Rusticelli, allontanata dal partito nel 2009, che ha parlato di fondi neri e bilanci falsi: “C’è più sporco in Emilia che in via Bellerio” aveva detto. Nei prossimi giorni la Rusticelli sarà ascoltata dai magistrati insieme ad altri ex del partito che hanno denunciato presunte irregolarità, fra i quali Alberto Veronesi (candidato alle elezioni amministrative regionali 2010) e Alberto Magaroli, ex revisore dei conti. Intanto, l’ex vicesegretario dell’Emilia Marco Lusetti, ha consegnato alla procura di Reggio alcuni documenti che a suo dire proverebbero le irregolarità.

Protagonista di molte accuse degli ex e il segretario regionale, il parlamentare reggiano Angelo Alessandri. Gli ultimi a parlare in ordine cronologico l’ex amico Marco Lusetti (vicesindaco di Guastalla prima di essere espulso in uno scambio di accuse reciproche con Alessandri) e Giovanni Tombolato, consigliere comunale di Parma: entrambi hanno ricoperto la carica di commissario a Bologna, nominati dallo stesso Alessandri. I due hanno sottolineato che la cassa del capoluogo era gestita a Reggio, retta dal segretario.

“Nessuno dei commissari fino a luglio 2010 sapeva nulla dell’amministrazione di Bologna: – ha detto Lusetti – la cassa la gestivano a Reggio direttamente il responsabile amministrativo nazionale Gianfranco Barigazzi e il segretario Alessandri. Neanche si può dire che la gestisse la Nazione Emilia, ero vice segretario vicario in quel periodo e al direttivo nazionale non passava nulla: erano proprio quelle due persone”. E ricorda che “Carla Rusticelli non volle firmare il contratto d’affitto della sede provinciale e Barigazzi venne da Reggio a firmarlo”. Lusetti dice di non sapere se ci fossero irregolarità nel contratto, però – aggiunge “la Rusticelli si lamentava di quel contratto e presumo che qualcosa ci fosse”.

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