Firenze – C’era una volta la Firenze dei libri, e delle librerie. C’era, appunto. A febbraio potrebbe chiudere la Feltrinelli di via de’ Cerretani; a fine gennaio, se non verrà concessa la proroga, chiude anche la “Via dei Libri” in via Martelli gestita da alcuni ex dipendenti Edison; e infine rischia la chiusura la PDE, società di distribuzione libri del gruppo Feltrinelli, che a Firenze conta 25 dipendenti. Ma andiamo con ordine.
A febbraio scade il contratto di solidarietà nazionale per i dipendenti Feltrinelli, e il gruppo editoriale potrebbe decidere di chiudere 30 librerie in tutta Italia, tra cui quella in via de’ Cerretani. “Il condizionale è d’obbligo- puntualizza Enrico Talenti della Filcams Cgil- Al momento non c’è alcuna certezza, né in un senso né nell’altro. Il contratto di solidarietà potrebbe anche essere prorogato, cosa che ci auguriamo. In caso contrario, qualche libreria potrebbe essere chiusa”. Sulle voci ufficiose che danno già per spacciata via de’ Cerretani, Talenti preferisce buttare acqua sul fuoco: “Non c’è nulla di ufficiale. Quello che sappiamo è che il nuovo punto vendita alla stazione S.M.Novella sta andando bene”. Ma le voci continuano a rincorrersi, facendo leva proprio sull’eccessiva vicinanza dei due punti vendita Feltrinelli.
D’incerto c’è anche il futuro della società PDE, sempre del gruppo Feltrinelli, e dei suoi 25 dipendenti fiorentini. Che hanno organizzato un flash mob di protesta davanti al nuovo punto vendita alla stazione S.M.Novella, a pochi giorni dall’inaugurazione, lo scorso 9 dicembre.
Scritta rossa su fondo bianco della maglietta d’ordinanza: “Feltrinelli apre una porta e chiude un portone”. Il portone che si chiude è quello della società, 57 dipendenti in tutta Italia, da Palermo a Milano, che verrà riassorbita da una holding, creata da Feltrinelli con un’altra società di distribuzione, la Messaggeria Libri. “Dalla metà dello scorso anno sappiamo che la nostra società è destinata a chiudere, ma ad oggi non conosciamo il nostro futuro lavorativo- spiega Gabriele Secchioni, dipendente PDE, che si domanda:- Verremo riassunti dalla nuova società? Tutti o solo alcuni? O dobbiamo cercare un altro lavoro? Al momento queste rimangono domande senza risposta”. Talenti conferma l’estrema incertezza: “Non conosciamo la volontà dell’azienda. Ma crediamo di avere il diritto di sapere come si svolgerà il processo di fusione delle due aziende, e quale futuro attende i dipendenti, se la disoccupazione o il possibile trasferimento alla sede di Milano”.
Per la PDE, i primi problemi emergono già a luglio dello scorso anno quando il magazzino toscano della società viene chiuso, e i 9 dipendenti finiscono in cassa integrazione. “Di questi, solo uno viene riassorbito dalla Feltrinelli RED- precisa ancora Secchioni- in piazza della Repubblica. E per coprire gli altri posti di lavoro disponibili, viene assunto personale esterno invece di ricollocare personale in cassa integrazione”. In conclusione, 8 lavoratori rimangono senza impiego.
Una storia già vista. Trama simile sullo stesso palcoscenico. Quello di piazza della Repubblica, dove fino a due anni fa si trovava la libreria Edison, amatissima dai fiorentini. Dei suoi 36 dipendenti, solo uno è stato riassorbito dal gruppo Feltrinelli, nonostante gli accordi parlassero di almeno 5 lavoratori da riassumere nei punti vendita del gruppo.
“L’accordo è stato completamente disatteso– precisa Dario, ex dipendente Edison- e Feltrinelli non ha riassorbito nessuno di noi. Solo un nostro ex collega è stato assunto al bar della nuova Feltrinelli, quella alla stazione. Ma in quel caso è la società che gestisce la ristorazione ad averlo assunto, non il gruppo Feltrinelli”.
“Nel luglio 2013, per volontà di due case editrici, Mandragora e Clichy, viene allestito il “Tendone dei Libri” , sempre in piazza della Repubblica,- ricorda ancora Dario- gestito da una ventina di noi, ex dipendenti Edison”. Chiuso a dicembre dello stesso anno, si spostano in via Martelli dove danno vita a “La Via dei Libri”, una piccola libreria ‘on the road’, gestita ormai da soli 6 ex librai Edison. E gli altri? “ Uno di noi è stato assunto a tempo indeterminato dalla Ibs, ed è l’unico. Gli altri hanno tutti contratti a tempo determinato, e ormai svolgono altri lavori”. Dario ha tenuto duro, ma non si profilano giorni facili: “Ci sentiamo in bilico. A fine gennaio, se il Comune non ci concede la proroga per l’utilizzo del suolo pubblico, saremo costretti a dismettere anche questa nostra piccola libreria. E il tempo stringe”, conclude preoccupato.