Centro Pecci, il Cda taglia due lavoratori, esplode il caso

Il Comune chiede chiarimenti al Cda e l’apertura del tavolo di crisi.

Prato – Situazione incandescente al Pecci di Prato, dove il Cda in prorogatio, senza avvisare Comune e Regione entrambi Soci, ha deciso di tagliare il personale di due unità. Che le cose non andassero bene s’era capito già dal mese luglio quando dal bilancio 2022 riportato dal presidente Lorenzo Bini Smaghi alla commissione comunale controllo e garanzia si era chiuso con una perdita di 333.000 mila euro.

Durissime le risposte di Alessio Bettini della Funzione Pubblica Cgil, che assieme a Patrizia Pini della Uil Fpl avevano avuto assicurazioni  sul non licenziamento del personale nonostante i conti in rosso. “Non è stata rispettata la procedura che per le riorganizzazioni aziendali, secondo il contratto nazionale Federcultura, prevede il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali – ha detto Bettini – sempre nell’incontro di fine luglio avevamo chiesto un nuovo confronto per monitorare la situazione e l’andamento del bilancio 2023. Soltanto nei giorni scorsi ci è giunta una proposta di convocazione per il 28 agosto, senza motivazione, che abbiamo chiesto di posticipare. E proprio ieri sono arrivati i licenziamenti. Tra l’altro nell’ultimo anno sono state attivate nuove collaborazioni a partita iva e tirocini, forme di lavoro precario, che testimoniano come di lavoro e servizi al Pecci ci sia bisogno”.

Sulla stessa linea Patrizia Pini, “Non comprendiamo come una Fondazione quale il Pecci che dovrebbe promuovere la cultura non rispetti le relazioni sindacali e tratti con una simile leggerezza un tema drammatico come la perdita del lavoro.Ci siamo subito attivato con le istituzioni locali e chiediamo l’intervento di Comune e Regione per scongiurare questo scenario e ottenere la revoca dei licenziamenti”.

In una nota la Fondazione Arti Contemporanee in Toscana, che gestisce il Pecci, ha motivato  i due licenziamenti: “Negli ultimi anni, il Centro si è trovato a dover affrontare sfide senza precedenti che hanno coinvolto il territorio. Per questa ragione, nei mesi recenti, abbiamo avviato un processo di attenta valutazione che ha portato a una revisione delle attività e delle risorse. Abbiamo cercato di bilanciare la nostra responsabilità nei confronti di chi è dipendente di Fondazione Arti Contemporanee in Toscana con la necessità di garantire la sostenibilità a lungo termine del Centro. Siamo consci dell’impatto che questo decisione ha sulle vite di chi lavorava qui e sul team nel suo complesso, vogliamo però garantire che abbiamo agito con la massima considerazione per il benessere delle persone e per il futuro della Fondazione nel suo insieme, tenendo aggiornati nelle scorse settimane gli interlocutori istituzionali e le sigle sindacali. Comprendiamo le preoccupazioni e i dubbi di tutti ma riconosciamo, e abbiamo riconosciuto personalmente e con grande rispetto,  l’impegno e il contributo che queste persone hanno fornito al Centro. Vogliamo garantire anche la massima trasparenza e rimaniamo a disposizione anche delle rappresentanze sindacali per dare tutti gli approfondimenti del caso”.

Il Comune chiede chiarimenti al Cda e l’apertura del tavolo di crisi.

“Pur nel rispetto dei ruoli, è evidente che presidente e consiglio di amministrazione devono dare spiegazioni per i due licenziamenti a cui si è proceduto senza un confronto aperto con le rappresentanze sindacali”.

Il sindaco Matteo Biffoni e l’assessore alla Cultura Simone Mangani sono intervenuti  sulla vicenda delle lettere di licenziamento per due dipendenti del Centro Pecci: “Domani ci sarà la conferenza stampa dei sindacati, è evidente che si deve ripartire da un tavolo di confronto e che la decisione più grave che un CDA possa prendere, la più gravida di conseguenze, ovvero il taglio del personale, non è stato condiviso con i Soci. Comune e Regione si sono sempre fortemente interessati al Centro Pecci sotto ogni profilo, compreso quello del personale, così come sul fronte del sostegno finanziario al museo. La gestione spetta al CDA, peraltro in prorogatio, al suo presidente e al direttore, a loro spetta di spiegare un fatto compiuto. Adesso è necessario intraprendere una trattativa con i sindacati per trovare una soluzione condivisa. Partendo da un dato: nessuna opzione può essere esclusa”.

Anche l’opposizione sul caso Pecci dice la sua. Il presidente della commissione controllo e garanzia Leonardo Soldi capogruppo del Centrodestra, ha espresso forti perplessità , oltre che per le sorti dei lavoratori,  anche riguardo alla integrità e trasparenza delle informazioni fornite alle istituzioni.

Su questa vicenda è intervenuta anche Ilaria Bugetti consigliera regionale Pd e presidente della Commissione sviluppo economico che ha chiesto  a gran voce una trattativa che tuteli i lavoratori. “Perché un licenziamento in tronco è fatto grav

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