Firenze – L’intesa è stata sottoscritta stamattina a Palazzo Strozzi-Sacrati, sede della giunta toscana, e riguarda il personale degli oltre 70 sportelli ex-provinciali che da gennaio sono passati sotto il controllo della Regione. Un’intesa che ha visti porre la massima attenzione ai servizi e alla tutela dei lavoratori, firmata dai sindacati.
Di una vera e propria sfida parla l’assessore regionale Vittorio Bugli: oltre alla salvaguardia del lavoro, il primo impegno e passo successivo sarà rendere rendere omogenei organizzazione e gestione dei vari centri per l’impiego. Ma sarà costituito anche un tavolo permanente di confronto e monitoraggio sui processi di riorganizzazione in corso, sul personale e le risorse a disposizione. Saranno inoltre individuate per tempo le soluzioni più idonee a sostituire i lavoratori (o quantomeno una parte) che entro dicembre andranno in pensione con i requisiti pre-Fornero, in modo da evitare difficoltà ai servizi. Impegni e strumenti che registrano la soddisfazione dei Cgil, Cisl e Uil, che l’intesa stamani l’hanno firmata. “Apprezziamo positivamente – commentano – la sottoscrizione di questo protocollo, che consentirà al sistema di mantenere la tenuta dei servizi e garantire i livelli occupazionali e salariali”.
Dal 1 gennaio i centri per l’impiego ex provinciali sono passati alla Regione, compresi tutti gli sportelli aperti nei territori delle dieci province. I circa mille operatori – un po’ meno della metà interni, a tempo determinato e indeterminato, e il resto assunti dalle società che hanno in affidamento i servizi – rimangono alle dipendenze delle Province ma saranno concessi in avvalimento alla Regione, che ha stanziato a favore degli enti 15 milioni e 364 mila euro per garantire i rinnovi dei contratti e degli appalti fino alla fine del 2016. Dalla Regione arrivano anche altri 6 milioni, che si affiancano ad un contributo di 12 milioni di euro garantito dal ministero del Lavoro.
Si tratta però di un passaggio transitorio, diverso da quello di altre funzioni e personale delle Province, in attesa della conclusione del dibattito sulla riforma costituzionale, che riporta allo Stato le competenze sul lavoro, e dell’autonomia speciale che la Toscana conferma di essere interessata a richiedere.
La Toscana avrebbe voluto costituire fin da subito un’agenzia regionale per i servizi per il lavoro. Ma un’agenzia non poteva essere costituita fino alla conclusione della riforma, ovvero per almeno due anni. Lo stesso personale dei centri per l’impiego non poteva, in questa fase, diventare regionale con un passaggio diretto, come è stato per altri dipendenti delle Province. E così la scelta è stata un’altra.
Con il protocollo firmato oggi la Regione si impegna anche, nei confronti del Governo, a farsi portavoce delle istanze degli operatori precari per trovare le opportune soluzioni legislative nazionali per la loro stabilizzazione.