Firenze – Forse, la metafora migliore di una situazione che sembra ormai essere arrivata oltre il punto di piena, è l’episodio di qualche giorno fa a Portoferraio., nell’isola d’Elba, in cui, nel centro per l’impiego isolano, è stata quasi sfiorata la rissa. Un episodio che i sindacati, CGil, Cisl e Uil portano a paradigma di uno stato ormai permanente di tensione e agitazione che colpisce questi centri, dove la pressione dei lavoratori, pur senza giungere alle punte elbane, è ormai al limite, tant’è vero che le file, alle nove della mattina, sono già oltre le cento persone.
Se le risposte, armandosi di pazienza, vengono date a tutti i cittadini, tuttavia, sottolineano i sindacati, ciò è possibile solo grazie alla disponibilità a tutti i livelli delle “lavoratrici e lavoratori, che in tutto sono circa un migliaio in Toscana: 336 assunti a tempo indeterminato, 120 circa a tempo determinato, oltre 500 in appalto. La situazione poi si aggraverà per le nuove azioni che il Governo metterà in campo (a partire dall’applicazione del Jobs Act), che vedono i Centri per l’Impiego snodo centrale di tutte le politiche attive per il lavoro”.
Dal momento che questa è la situazione, ebbene, i sindacati dicono che è inaccettabile. Di più: è anche foriera di un’incertezza assoluta, che riguarda lavoratori-lavoratrici, messi di fronte a un sistema bloccato, e a un datore di lavoro bicefalo (dipendenti di diritto delle Province ma di fatto sottoposti alla Regione); incertezza delle lavoratrici e lavoratori a tempo determinato che per l’ennesimo anno sono costretti a guardare con terrore al 31/12, data di scadenza dei contratti già da diversi anni rinnovati in deroga; incertezza delle lavoratrici e lavoratori in appalto per la riassegnazione delle gare.
A ciò, si aggiunga l’incertezza economica per chi lavora nei Centri: la Regione ha messo in campo energie e risorse economiche, anche per il 2017, per gestire i Centri; il Governo, al momento, ha assicurato solo a parole la copertura economica della propria parte per il 2017.
“La situazione non è più né sostenibile né accettabile, in Toscana i Centri per l’Impiego sono a rischio collasso – dicono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana – rivendichiamo certezze per tutti i lavoratori e le lavoratrici, a partire dal rinnovo dei contratti a tempo determinato senza aspettare la gogna del 31 dicembre, magari in una ennesima legge milleproroghe. Il Governo poi deve fare la sua parte: stanziare risorse e mettere in campo azioni immediate che permettano il rinnovo dei tempi determinati, con l’obiettivo della stabilizzazione. E alla Regione chiediamo il coraggio di procedere con l’istituzione di una Agenzia per il Lavoro che possa assorbire tutto il sistema, dando finalmente certezze gestionali e garanzia di pari trattamento, anche economico, a tutti/e gli/le addetti/e, come altre regioni limitrofe hanno fatto”. Aggiungono le tre sigle sindacali: “Crediamo infine che l’immobilismo in attesa del Referendum Costituzionale crei solo ulteriori danni e inutili incertezze e che, al di là di qualsiasi esito referendario, non cambierà la centralità dei Centri per l’Impiego nel percorso delle politiche attive per il lavoro”.
Senza risposte concrete, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Toscana ritengono che la mobilitazione a livello locale e nazionale non potrà che crescere di tono, con la dichiarazione dello stato di agitazione e, se necessario, dello sciopero.