Centrale elettrica a gas alle porte di Pistoia: inquinante, inopportuna, incoerente e imbarazzante

Attività produttiva principe della provincia con 1.500 aziende e 4.500 occupati tra diretti e indiretti, il vivaismo pistoiese dà lustro all'agricoltura toscana ed italiana nel mondo. Ma le piante ornamentali che crescono nella piana pistoiese devono essere belle, non solo sane, per mantenere un posto tra le eccellenze toscane nel mondo: il carico inquinante del nuovo impianto, oltre ad aggravare la situazione atmosferica della zona con conseguenze sulla salute dei cittadini, potrebbe compromettere il fiore all'occhiello produttivo dell'agricoltura toscana.
Nei giorni scorsi abbiamo posto il problema all'attenzione dei cittadini, con un'inserzione pubblicitaria sulla stampa locale (vedi file allegato), insieme a Legambiente e Comitato Bottegone-Badia-Agliana.

Mercoledì 7 marzo, alle ore 11, in via Annona, 191 a Pistoia (Sala Gialla) saranno spiegati in modo dettagliato i motivi che inducono Coldiretti Pistoia, e non solo, a considerare l'ipotizzata

Centrale elettrica a gas sull'area ex Radicifil:
inquinante, inopportuna, incoerente, improvvisata e… imbarazzante

Interverranno:
Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia
Francesco Sossi, direttore di Coldiretti Pistoia


Breve storia del progetto
NEL 2010 una multinazionale svizzera chiede di costruire una centrale a gas a ciclo combinato alle porte di Pistoia, in mezzo ai vivai. L'area individuata tocca i borghi di Badia, Canapale, Bottegone e Ponte alla Pergola, prima occupata dalla EX FABBRICA RADICIFIL.
La società promette di riassorbire parte degli oltre 100 dipendenti (ma all'atto pratico si tratterà solo di una decina di lavoratori). Le istituzioni locali, senza pensare troppo alle implicazioni, firmano un protocollo d'intesa con l'azienda. Al momento la Regione Toscana sta effettuando la Valutazione di impatto ambientale (Via) e a breve dovrebbe decidere, anche tenendo conto delle osservazioni proposte dal Comitato Bottegone-Badia-Agliana e da Coldiretti Pistoia, che hanno individuato molte controindicazioni al progetto. Se la Regione darà il benestare all'impianto, la palla ripasserà a Comune e Provincia di Pistoia, per la decisione finale.

la_centrale_che_fa_paura.pdf

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