Censimento, lavoratori in presidio e in consiglio comunale

Un presidio, nonostante il vento gelido e la pioggerella fastidiosa, striscioni, tanti, ma niente bandiere. E, nonostante la presenza di Cobas e Usb a sostegno dell’iniziativa, i lavoratori del censimento che oggi hanno protestato contro la paga e le modalità con cui verrà erogata, ci tengono a ribadire che il loro è stato un movimento spontaneo di protesta “era troppo ingiusto”, chiosa una ragazza infreddolita.
“Ci siamo uniti tramite un tam tam su web – spiega un altro lavoratore – francamente, nessuno ci aveva detto, anche nella preparazione, che avremmo guadagnato 2,50 euro a cartella al netto delle tasse”. E neanche, intervengono altri, che sarebbero stati pagati nel 2013. “Le bollette, gli affitti, la spesa non attendono il 2013” commenta amaramente un altro ragazzo.
Intanto, una domanda d’attualità è stata posta nel corso del consiglio dai consiglieri Ornella De Zordo e Tommaso Grassi, rispettivamente di “Unaltracittà” e di Sel.
Se la risposta data dall’assessore Stefania Saccardi non convince, i due consiglieri chiedono l’apertura di un tavolo “per affrontare la situazione”.

“Altri Comuni sono virtuosi e hanno assunto il personale con contratto a tempo determinato e stipendio fisso, perché Firenze no? – chiedono De Zordo e Grassi – a Firenze il personale verrà pagato a cottimo, non prima del 2013 e verrà tassato di quasi il 50%. Un tavolo è necessario”.

E il fatto che i lavoratori abbiano firmato un contratto? “Non ci si può nascondere ditro questo dato, prendendolo come scusa per non affrontare la situazione – concludono Grassi e De Zordo – soprattutto di fronte al fatto che la pur inadeguata retribuzione verrà liquidata fra un anno.
A questo punto, di una cosa simao certi: è necessario analizzare con cura e attenzione come il Comune ha deciso di spendere gli oltre 1,7 milioni di euro che verranno erogati dall’Istat, se le condizioni contrattuali dei lavoratori rimarranno tal quali”.

Intanto, il prossimo mercoledì si terrà una nuova assemblea pubblica dei lavoratori del censimento per fare il punto della situazione e decidere se e quali iniziative di lotta intraprendere.

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