Ipotesi cena privata in piazza Signoria, petizione “preventiva” per il no

Firenze – Può una piazza pubblica, bene culturale, essere “affittato”  per una cena privata d’affari? E se questa piazza è nientemeno che piazza della Signoria?

Una risposta e non solo, all’ipotesi che in questi giorni circola per la città (la smentita è comunque arrivata poche ore fa da parte del portavoce del sindaco, Giovanni Carta), parte dalla candidata al consiglio regionale nelle fila di Toscana a Sinistra (Lista Fattori), Francesca Conti. Che lancia una petizione per prevenire quella che, se fosse attuata, sarebbe “un’operazione esclusiva, escludente, degradante lo spazio pubblico che viene venduto per un piatto di lenticchie”. Operazione che, secondo Conti, deve essere “immediatamente cassata e mai più riproposta”.

“Come afferma il Codice dei beni culturali e del paesaggio, Piazza della Signoria, in quanto pubblica piazza, è propriamente un bene culturale (art.10 Beni culturali), il cui uso individuale può essere concesso solo se l’utilizzo è compatibile con la sua destinazione culturale e artistica ed il suo carattere storico (art.20 Interventi vietati) – spiega conti nel suo post – Inoltre la concessione in uso di un bene culturale può avvenire unicamente se si conserva la fruizione pubblica del bene in questione (art106 Uso individuale di beni culturali)”.
Dunque? L’uso privato della piazza in modalità esclusiva rispecchia la legge? “Possiamo ben sostenere che utilizzare una piazza storica in qualità di decoro di una privata cena d’affari sia incompatibile e non rispecchi in alcun modo le indicazioni sopracitate – si legge nel post –  quanto sopra dimostra, per chi scrive, l’illegittimità di iniziative di privatizzazione quale quella prospettata per la più pubblica delle piazze fiorentine: piazza della Signoria, svenduta per un’iniziativa peraltro non inedita in città”.
Il  link per firmare la petizione:
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