Ha deciso di rispondere al giornalista e scrittore Paolo Rumiz, autore di libri di successo su reportage culturali trasformati anche in docufilm grazie al lavoro registico di Alessandro Scillitani con cui è nato un sodalizio professionale. L’assessore Daniele Marchi ha letto sulla Gazzetta di Reggio la critica rumiziana al progetto di riqualificazione comunale della zona stazione, dopo le polemiche nella stessa direzione del reggiano Scillitani che da quelle parti, in via Turri esattamente, ha ancora la mamma. Residente colà da una vita circa e che si vedrebbe costretta a fare armi (assai poche) e bagagli (decisamente di più) contro la sua volontà. Dunque la zona della stazione, dopo decenni di riqualificazione, vera o presunta, ha no bisogno di quest’ulteriore restyling?
Ecco il testo della missiva facebook che l’assessore Daniele Marchi ha redatto per il giornalista-scrittore Paolo Rumiz:
“Caro Paolo Rumiz,
la invito a fare due passi in zona Stazione a Reggio Emilia. E mentre passeggiamo le racconto un paio di cose. Se le va.
Così, forse, per il prossimo pezzo si fa un’idea più corretta.
La zona stazione di Reggio Emilia, di cui via Paradisi fa parte a pieno titolo, è da anni, non da ora, uno dei quadranti più critici di questa città.
La domanda corretta da porsi è “come mai in un paese civile esistano situazioni di degrado così”?
Come mai, proprio nella progressista Emilia e nella Città delle Persone, si è faticato ed atteso così tanto prima di intervenire sul serio?
Sarebbero questo le domande che un osservatore attento e un commentatore bene informato si farebbe.
Mi pare che a “non esistere” – come lei scrive – non sia il degrado di zona stazione, ma un minimo di onestà intellettuale.
Il progetto “902/Abitare Solidale” è parte di una strategia più ampia di riqualificazione, seria, di cui questo quartiere così complesso ha bisogno da tempo.
Visto che in zona stazione ci ho pure abitato posso dire che nella complessità c’è anche tanta ricchezza; nelle criticità ci sono anche tante risorse. E un progetto di riqualificazione deve tener conto anche di questo. E sarà così.
Per cui si: non arretriamo. Non smettiamo di fare sul serio. Non rinunciamo a rendere più bello e vivibile anche questo pezzo di città.
Siamo all’inizio, di una strada lunga, nella quale, come sta già accadendo, tutte le voci saranno ascoltate, tutte le collaborazioni costruttive attivate.
La strada sarà costruita e, dove serve, modificata assieme a tutti quelli che condividono con noi l’obiettivo di rendere questa parte di città più bella e vivibile per tutti.
La invito, quindi, caro Paolo Rumiz a fare due passi con noi in zona stazione così, forse, nel prossimo pezzo potrà scrivere una storia diversa”.