Tra i tre possibili scenari che martedì 20 dovrebbero delinearsi in Parlamento, ovvero urne in autunno, asse gialloverde ritrovato o svolta giallorossa, Il Pd bolognese non ha dubbi. Tertium datur, ovvero buona la terza. E per esplicitare il desiderio di un Governo di legislatura con Di Maio e soci, fino a ieri in cima alla piramide degli strali assieme alla Lega di Salvini, il sindaco Virginio Merola coi parlamentari delle Due Torri ed il segretario dem Luigi Tosiani hanno preso carta e penna per una raccomandata urgente con ricevuta di ritorno all’indirizzo delle stanze romane del segretario nazionale Nicola Zingaretti.
Il contenuto è chiaro, ovvero esplorare la possibilità di un governo di legislatura col M5s e far votare il patto agli iscritti: ma non un governicchio tanto per fare bensì per un governo forte con 5 punti in agenda, lavoro, ambiente, Europa,, sanità e sociale, praticamente tutto, come si chiederebbe ad un esecutivo uscito dal voto degli italiani. Dopo la minacciata scissione renziana e quella ultima di Calenda, un altro che le minaccia un giorno sì e l’altro pure, il Pd cerca dunque di correre ai ripari giocando la carta del rafforzamento invece di assistere impotente al rischio scioglimento.
Anche perché prima delle eventuali elezioni nazionali, premono in agenda quelle certe regionali e perderle in questo contesto significherebbe una Waterloo