I primi atti del nuovo Ministero alle Infrastrutture targato Graziano Delrio si vivono attraverso due twitter: quello dello stesso titolare del dicastero, giunto in bicicletta da via del Tritone alla sede di Porta Pia e quello del Premier Matteo Renzi che lo ringrazia con un “amico vero e prezioso compagno di strada”. Intanto la strada è quella che porta agli uffici già di Maurizio Lupi decisamente più lontani, almeno fisicamente, da quelli di Palazzo Chigi dove fino a ieri Delrio lavorava.
Nell’agenda del nuovo Ministro ci sono almeno tre priorità: rivedere la lista delle grandi opere, cancellare la legge Obiettivo e rivoltare l’organigramma del dicastero in questione. Poi c’è lo staff dei reggiani da sistemare: l’unica poltrona immediatamente attribuibile è quella del Capo di Gabinetto delle Infrastrutture che andrà a Mauro Bonaretti, attuale segretario generale di Palazzo Chigi; Luisa Gabbi e Maurizio Battini, figure con incarichi politici legati al mandatario dovrebbero più o meno avere gli stessi ruoli di adesso. Resta il caso di Mimmo Spadoni che aveva un incarico legato all’ex ruolo di Delrio. Il Fatto racconta che lo staff dell’ex sindaco di Reggio abbia preso male l’allontanamento dal cuore del Governo vivendolo con una certa frustrazione. Di certo c’è comunque chi sta ben peggio di loro.