C’è Bignami e Bignami: il sindaco e l’Anpi vagamente alterati per la scelta rappresentativa del Governo alle manifestazioni del 7 gennaio

Anche il sindaco, nel suo piccolo, si incazza: Luca Vecchi chiede alla premier Meloni di inviare un ministro in rappresentanza del Governo per il 7 gennaio. Scatenata e furente Anpi (seppur silente in questi dieci mesi di bombardamenti nazicomunisti putiniani) che parla di “sgarbo alla Resistenza”

C’era una volta il Bignami, quel riassunto salvifico che ha permesso a generazioni di studenti di passare indenni dalle Forche Caudine degli esami scolastici. Venerato come un feticcio didattico dei bei tempi che furono (oggi col telefonino non ne hai più bisogno).

Poi c’è Bignami Galeazzo da Bologna, viceministro che in più tenera età aveva avuto il cattivo gusto di indossare una svastica, seppur per censurabile celia, durante una sorta di carnevalata. E che la premiera Giorgia Meloni ha incaricato di rappresentare il Governo nel giorno della festa della bandiera, quel 7 gennaio quando Reggio garrisce assieme al Tricolore nell’unico giorno o quasi di notorietà nazionale che giocoforza gli è concesso.

Apriti cielo: più che una gentile concessione, ai più è parso un palese sgarbo. Una non si sa quanto involontaria perculata verso quei politici ed amministratori che oggi ti invocano la presenza della Meloni quando fino a ieri l’altro la vittoria del centrodestra alle elezioni era più o meno additato come il ritorno sic et simpliciter del fascismo tout court. Con annessa e connessa reinvasione dell’Abissinia.

Da ultimi ma non ultimi per importanza, anzi, ecco il video facebook del sindaco Luca Vecchi: “il 7 gennaio è una festa di rilievo nazionale per tutto il Paese. È la festa della bandiera, è previsto così da una legge e Reggio Emilia da decine di anni celebra il 7 gennaio con la presenza delle più alte cariche dello Stato.

Da qui sono passati presidenti della repubblica, capi di governo, presidenti della camera e del senato e, al limite, ministri di ogni colore politico.È con questo spirito assolutamente istituzionale e unificante che noi abbiamo invitato il capo del governo, Giorgia Meloni la quale ha declinato l’invito per ragioni assolutamente motivate.
Per questo noi abbiamo chiesto in queste ore al governo di poter celebrare il 7 gennaio con la presenza di un ministro, perché pensiamo che sia il modo migliore per onorare al meglio l’alto prestigio e l’alto significato di questa giornata.

È nell’interesse di tutti cercare di interpretare lo spirito del 7 gennaio allontanandosi per un giorno da contrapposizioni politiche o da tentazioni divisive che urtano la coscienza democratica e la sensibilità della nostra comunità e, forse, anche ad allontanarsi un po’ troppo da quello spirito unitario che è parte del Tricolore”.

E la nota Anpi provinciale (silente però in questi dieci mesi di bombardamenti a tappeto del nazicomunista Putin ai danni dell’Ucraina, ndr) che parla di “sgarbo politico” e chiosa: “la celebrazione, mi auguro, sia l’occasione non di uno sgarbo politico ma di un segnale per unire lo spirito patriottico della nascente Repubblica Cispadana con i principi espressi dalla lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo che sono la base della nostra Costituzione Repubblicana”.

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