L’idea di costruire una cattedrale della musica a Reggio è bellissima. Penso però che oltre alla cattedrale della musica, serva attenzione anche alla musica. In quanti posti, oggi, si può suonare o ascoltare musica suonata da persone vive? Quali occasioni ci sono, per i nuovi artisti, di incontrare il pubblico? Perché sì, è vero, i dischi non ci sono più, adesso c’è youtube, ma quei 150mila di sabato sera ti spiegano che la musica è una emozione, un gesto artistico che ancora, per fortuna, si nutre del qui e dell’adesso.
Del cuore che batte al ritmo dei bassi. E allora, troviamo le risorse anche dal mercato della musica per costruire la cattedrale, ma garantiamo un aiuto anche a chi suona fuori dai talent, nei garage, nelle cantine, anche se oggi è attaccato ad un mac. Il primo 45 giri di Ligabue, quello inciso come premio per la vittoria di Terremoto Rock, fu finanziato anche con fondi pubblici (ben spesi!): era un’altra epoca – io ero alle elementari – un altro fermento.
Tra tante difficoltà, ma si suonava. Se si stanziassero 200mila euro in un clickday per coprire la siae di 2000 concerti di non professionisti in tutta l’Emilia-Romagna, sarebbe una specie di rinascimento. Si aiuterebbero i locali che oggi mettono solo i dischi a valutare il concerto non più come un problema burocratico e fiscale insopportabile. Così i ragazzi potrebbero tornare in giro.