Sarà anche un personaggio pubblico evitato in certi ambienti per paura delle sue sciabolate dialettiche piuttosto dirette, sarà anche un critico considerato ingombrante in certi ambienti culturalmente un po’ stantii ma che avesse tanti amici, estimatori e gente che si prendesse cura di lui era difficile, con le premesse di cui sopra, da prevedere.
Eppure Alberto Agazzani, che lotta per la vita da alcuni giorni al Maggiore di Parma dopo una bruttissima caduta in motorino giovedì notte in via Settembrini a Reggio, è oggetto in questi giorni di una vera e propria catena umana di solidarietà per prendersi cura di lui ed anche degli animali e delle piante che il critico d’arte (che vive da solo) tiene in casa.
Già da subito le sue condizioni e la gravità del suo incidente erano stati al centro di un fitto tam tam sui social da parte di molti amici e conoscenti che con apprensione chiedevano continuamente notizie. Poi dopo alcune ore dal fatto, sempre attraverso facebook e simili, decine di persone si stavano organizzando per andare a trovare il 48enne e portargli conforto e qualche stimolo ulteriore (oltre naturalmente a tutti quelli dell’equipe medica) sulla strada della lenta ripresa. Situazione davvero rara in questi tempi e che dice come Alberto Agazzani “goda” di una fama non del tutto (o per niente) corrispondente alla realtà.
Intanto le sue condizioni sono stabili, nella loro gravità anche se Agazzani sembra rispondere bene agli stimoli. La prognosi non è sciolta, i tempi si annunciano lunghi.