
A Reggio Emilia, in un gremito teatro Piccolo Orologio, si apre ufficialmente la campagna referendaria per il Sì. E si apre nel giorno in cui a Roma si consuma, di fatto, nel corso della direzionale nazionale del Pd l’ennesimo scontro tra i renziani e la minoranza. Nessun voto contrario, nessun astenuto. Molti tatticismi, quelli sì, con Renzi che apre alla modifica dell’Italicum, ma dopo il referendum, e la minoranza dem che reagisce con toni durissimi ma non sbatte la porta.
“Dai titoli dei giornali, stamattina, la scissione appariva come ipotesi possibile, mi pare che dopo il dibattitto di oggi in direzione il rischio si sia fortemente ridotto”, commenta l’ex parlamentare Pierluigi Castagnetti, che sul palco del Piccolo Orologio siede al posto del ministro Delrio, trattenuto a Roma dalle vicende del partito. “L’apertura di Renzi è stata colta sia nell’intervento di Cuperlo che in quello di Speranza, sia pur con tutte le cautele necessarie quando si deve rientrare da una posizione già affermata – prosegue Castagnetti -. Mi pare che gli argomenti che portavano a schierarsi per il No si siano stati spuntati e che oggi la direzione abbia creato le condizioni perché tutta l’area progressista possa ritrovarsi attorno a un voto convergente a favore della riforma costituzionale”.
All’apertura della campagna per il Sì a Reggio sono presenti in tanti. Ci sono i renziani della prima ora come Ottavia Soncini e Massimo Gazza. Ci sono il sindaco Luca Vecchi e la parlamentare Antonella Incerti. E c’è l’ex sottosegretario, un tempo dalemiana, Elena Montecchi. “A Reggio Emilia, mentre da qualche altra parte si discute, facciamo un passo avanti per arrivare nel miglior modo possibile all’appuntamento delle urne – dice il segretario Pd, Andrea Costa -. I due mesi che abbiamo davanti non si approcciano con la paura, ma forti delle nostre idee dobbiamo andare incontro alla gente, essere promotori di momenti di confronto e informazione.
Il 4 dicembre dovrà essere festa due volte: una festa di partecipazione popolare di cui c’è un gran bisogno e la festa per la vittoria del Sì”.