“Caso” Vanna Iori, il preside smentisce di aver ricevuto pressioni

Luciano Caselli, preside del Liceo Corso di Correggio, risponde all’articolo della Gazzetta, negando che la parlamentare del Pd gli abbia chiesto di sospendere il professor Pierpaolo Panciroli, reo di averla volgarmente criticata su Facebook per la sua presa di posizione favorevole al Jobs Act

Senza nomeUn altro bailamme sesso-politico. L’eco del caso Genovese risuona ancora in lontananza, che grida di sdegno per un’uscita a base di crudo sesso si diffondono sulle pagine dei giornali provinciali.

Cominciamo dall’inizio. La povigliese Vanna Iori, deputata del Partito Democratico, aveva manifestato la sua intenzione di votare a favore del Jobs Act. Tutto normale? No, secondo un grillino poco ortodosso (o forse troppo), Pierpaolo Panciroli, professore del Liceo Corso di Correggio, che nella giornata di ieri su Facebook posta un commento (nella foto) di una volgarità gratuitamente inaudita. La parlamentare telefona al preside dell’istituto, Luciano Caselli. Cosa gli ha detto?

La Gazzetta di Reggio, nel numero oggi in edicola, pubblica l’insinuazione: l’onorevole ha chiesto al preside di sospendere il professore (che nel frattempo ha cancellato da Facebook il proprio post): un atto che il direttore del quotidiano, Paolo Cagnan, giudica di pura “protervia”. No, non è così, risponde a stretto giro di posta il preside: “Smentisco che l’onorevole Vanna Iori mi abbia mai chiesto la sospensione del docente Panciroli, come erroneamente apparso nel titolo e nell’articolo uscito oggi sulla Gazzetta di Reggio“.

E intanto, valanghe di attestati di solidarietà, targati Pd, risollevano Vanna Iori. Roberta Mori (poteva mancare?) ci mette tutta la sua foga: “Prima le deputate aggredite in Parlamento a suon di ‘siete qui solo perché avete fatto pompini’, poi la Ministra Madia che – a caratteri cubitali su CHI – ‘ci sa fare col gelato!’, ora l’invito all’On. Iori, di ‘tornare a succhiare’. Io potrò anche sembrare di parte, ma siamo sicuri che il punto sia la ‘protervia’ del potere e non la ‘superbia’ di un pensiero sessista che preferisce umiliare, mortificare, annientare la donna in quanto donna, piuttosto che riconoscerla come interlocutrice alla pari?“, mentre – prima di lei – i parlamentari reggiani del Pd Maino Marchi, Antonella Incerti, Leana Pignedoli e Paolo Gandolfi, avevano reso pubblica la loro solidarietà alla collega “che, come donna prima ancora che come parlamentare, è stata oggetto di un attacco via Facebook da parte di un insegnate di una scuola di Correggio. Il linguaggio di cui si hanno le prove, nonostante sia stato successivamente rimosso, presenta caratteristiche decisamente sessiste e toni inadeguati da parte di un figura che dovrebbe insegnare prima di ogni cosa il rispetto della persona e dei valori. Non condividiamo inoltre le accuse miopi e fuori luogo che un giornale su questa vicenda ha trovato modo di rivolgere all’on. Iori e ci auguriamo che questi fatti non si ripetano in quanto rappresentano il peggior esempio per gli studenti e un insulto per i valori civici“.

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