«Bravo Renzi! Non gliene voglio certo se vuole fare il Brunetta fiorentino senza però ammetterlo», così il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ha commentato le parole del sindaco di Firenze, che aveva paragonato gli impiegati sfaccendati a Fantozzi. «Usa le mie leggi ed adopera i miei stessi argomenti – ha continuato il ministro – venendo così insultato nella stessa identica maniera. Poco importa che nasconda il suo imbarazzo dietro frasi banali, sostenendo che faccio solo slogan e non risolvo problemi. In realtà sa bene chi ha realizzato la riforma della pubblica amministrazione, chi ha combattuto in maniera efficace l’assenteismo nel pubblico impiego, chi finalmente ha introdotto la trasparenza, la valutazione e il merito in un settore che prima del mio arrivo era il simbolo stesso dell’opacità e della scarsa produttività». Lo stesso Renzi, però, è tornato sulla polemica innescata dall’intervista rilasciata ieri a Sport Week. «La maggioranza degli impiegati pubblici lavora bene. Vorrei che quelli capaci ci aiutassero a isolare chi fa il furbo. Brunetta fa slogan e non risolve problemi», ha affermato presenziando ai lavori di demolizione della scuola elementare Italo Calvino di via Santa Maria a Cintoia. «Io – ha proseguito nell’intento di prendere le distanze dagli elogi riservatigli dal ministro Brunetta – ho detto solo che a me dà fastidio vedere, dieci minuti prima delle 14.00, una fila di 20 dipendenti che stanno in coda ad aspettare per strisciare il cartellino e andare a casa, come se ci fosse una corsa finale per andare via».
20 Luglio 2011
Caso Renzi: Brunetta lo elogia, ma il sindaco non ringrazia
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