Firenze – Dal Cpa-Firenze Sud, a Firenze, dicono che non “si erano accorti” che quel giorno fissato da tempo per presentare il sesto libro dell’ex Br Barbara Balzerani che prese parte al rapimento di Aldo Moro era anche giusto giusto il quarantennale dell’episodio più oscuro, traumatizzante, e ancora in parte incomprensibile dell’Italia del Dopoguerra.
Se già questo aveva scatenato polemiche a non finire, le esternazioni di Balzerani, a quarant’anni di distanza, diffuse anche via web giorni prima in un post su Facebook poi rimosso, non hanno fatto altro che gettare olio sul fuoco. A cominciare dal “che palle” riferito al quarantennale, fino a quelle frasi “La figura della vittima è diventata un mestiere”. Una serie di frasi cui ha risposto con un video messaggio la figlia dell’ex-statista Maria Fida Moro, chiedendo con decisione il “silenzio”: “Io posso dire che palle il quarantennale, ma la signora Balzerani non può dirlo perché lei è tra coloro che l’hanno provocato. Io credo che la loro parte è stata fatta e forse un sano silenzio sarebbe la cosa migliore per loro, per noi, per questo ex-Paese, per tutto”.
Mentre il sottosegretario Gabriele Toccafondi, eletto nelle fila di Civica Popolare, si dice “ stupefatto e sbalordito di fronte all’idea che il rapimento, la morte di Aldo Moro e della sua scorta possano essere giudicati da uno degli autori di tale massacro proprio nel giorno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della strage di Via Fani”, a Firenze i consiglieri comunali forzisti Jacopo Cellai e Marco Tenerani oltre al consigliere di FdI Francesco Torselli diffondono una nota in cui si afferma che è stata ““Infangata la memoria delle vittime di una strage che segnò per sempre la storia della nostra Repubblica”.