Caso En.Cor: le banche vogliono 29 milioni di euro da Correggio

Il fallimento della società pubblico-privata En.Cor rischia di costare molto caro al Comune di Correggio. Lo si evince dalla nota integrativa pubblicata in calce al bilancio 2016-2018 approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale con 9 voti favorevoli del Pd e  5 voti contrari delle opposizioni (forza Italia, liste civiche, 5 Stelle).

Nella nota integrativa in cui il Comune prende atto delle possibili conseguenze della vertenza avviata dalle tre banche creditrici nei suoi confronti, la Popolare di San Felice (qui si potrebbe andare a sentenza già in giugno), il Banco popolare e la Bnl, che avevano concesso prestiti a En.Cor, garantiti dal Comune di Correggio, hanno infatti citato in giudizio l’amministrazione per riavere i loro soldi: si tratta in totale di ben 29 milioni e 280mila euro.

Nella nota integrativa al bilancio l’amministrazione, consapevole del rischio, scrive: “La complessità e la peculiarità della fattispecie in contenzioso, a fronte degli indirizzi non univoci espressi in materia dalla Giurisprudenza, allo stato inducono a ritenere non determinabile l’esito della lite, residuando peraltro eventualità non aprioristicamente negative”. L’amministrazione ritiene dunque tale perdita possibile, ma non probabile e per tale motivo, allo stato, non ha ritenuto di provvedere a stanziare in bilancio accantonamenti in un fondo rischi.

Si legge sempre nella nota: “Il Comune ha dato mandato al dirigente dell’area tecnica di predisporre una valutazione in merito alla possibile dismissione di beni immobili (terreni e fabbricati)”. Dalla valutazione predisposta si evince che il possibile ammontare derivante dalle dismissioni è pari a 16 milioni e 407mila euro.

Il Comune ha quindi stilato un lungo elenco di partecipazioni azionarie (compreso il pacchetto Iren) e di ben sedici immobili da alienare o comune da offrire agli istituti di credito. In base agli elenchi pubblicati nella nota integrativa, resi noti dal comune di Correggio farà fronte al debito con le banche con la vendita partecipazioni per un totale di 8 milioni e 551 mila euro e di immobili per 16 milioni e 407 mila euro. Fra le partecipazioni cedibili la voce di gran lunga più importante è quella delle azioni Iren per un valore di 7 milioni 868 200 euro. Seguono Piacenza Infrastrutture (quote per 294 mila euro) azienda Act per 271 mila euro.

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