Le compravendite di case continuano ad aumentare in Emilia-Romagna, ma il valore degli immobili prosegue la sua corsa al ribasso. È la fotografia scattata dall’Agenzia delle Entrate grazie ai dati raccolti dal suo osservatorio sul mattone.
Settore che in Emilia-Romagna si era già ripreso nel 2015, con una crescita delle compravendite del 10,4% nel periodo luglio-dicembre rispetto allo stesso arco temporale dell’anno prima. La provincia di Ravenna ha fatto segnare un aumento del 17,5% seguita da Forlì (+14,6%), Ferrara (+14,4%), Reggio Emilia (+13,1%), Parma (+10,7%), Bologna e Rimini (+9,2%), Modena (+8,3%) e Piacenza (+2,5%). Una tendenza confermata anche nel primo semestre di quest’anno, almeno a Bologna (unici dati disponibili a oggi), dove le compravendite di case sono passate dalle 1.688 di fine 2015 alle 1.881 di giugno 2016, con un aumento del 29%.
Allo stesso tempo, però, il valore delle quotazioni medie nel 2015 è diminuito, di circa l’1%. Un calo che «ancora non si è fermato», spiegano gli esperti dell’Agenzia delle Entrate, dovuto sia agli effetti della crisi degli anni scorsi sia al «numeroso stock di immobili disponibili». Da qui un mercato che tende al ribasso.
«Chi ha comprato ai tempi d’oro oggi rivende in media al 30% in meno», sottolinea Flavia Fiocchi, presidente del Comitato dei Consigli notarili dell’Emilia-Romagna, secondo la quale comunque l’aumento delle compravendite «è un dato positivo, che può aiutare a credere nell’uscita dal tunnel. Se riprende il mattone, riparte anche tutto il resto». Anche per Antonino Di Geronimo, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate in Emilia-Romagna, «si sta manifestando quantomeno un segnale di resilienza» rispetto alla crisi.
Notai e Agenzia delle Entrate hanno siglato un protocollo d’intesa con cui si cercherà di semplificare e uniformare in tutta l’Emilia-Romagna le procedure e la tassazione degli atti nell’attività dei servizi di pubblicità immobiliare (la cosiddetta ex conservatoria), in modo da assicurare anche una maggiore trasparenza e trattamento uguale in tutte le province. La semplificazione passerà anche dall’utilizzo dei servizi telematici.