Carthago “Calenda” est! Analisi del voto reggiano: la partita politica si potrebbe riaprire

L’analisi comparata del voto reggiano restituisce un quadro di grande incertezza in vista delle prossime amministrative; per la prima volta, forse, i giochi potrebbero riaprirsi…
Costa, Delrio, Tagliavini e Gazza, diverse gradazioni di renzismo…

Le elezioni politiche e quelle amministrative seguono logiche diverse, ma i numeri delle consultazioni possono comunque dare una mano a capire quello che sta accadendo: la novità che esce dalle urne è che per la prima volta in oltre settanta anni di Repubblica, il comune di Reggio sembra, e sottolineiamo sembra, essere diventato contendibile alle prossime amministrative.
Il voto a favore del centrosinistra si è letteralmente scongelato. Graziano Delrio divenne sindaco nel giugno 2009 con 47.742 voti; Luca Vecchi nel 2014 confermò queste proporzioni, con 46.674 voti (56,39%); oggi Graziano Delrio, pur avendo colto un buon risultato nel disastro generale del Pd, va in Parlamento con soli 29.638 voti, 18.104 in meno di quelli raccolti nove anni fa.

Si tratta di elezioni diverse, questo è certo: Delrio era un candidato uscente, con tutti i vantaggi che questa situazione comporta nel campo della gestione del voto, con un profilo poco ‘ideologico’ e capace di raccogliere un consenso collocato oltre i confini della sinistra, in un contesto in cui il confronto era con candidati locali su tematiche locali. Eppure lo stesso Delrio oggi è 18mila voti sotto, pur venendo da una esperienza romana che lo ha visto protagonista delle vicende dei governi Letta, Renzi e Gentiloni.

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Il Movimento Cinque Stelle dal canto suo, fa un balzo in avanti deciso: rispetto alle politiche del 2014, quando il candidato sindaco Norberto Vaccari portò a casa 14.141 voti, Maria Edera Spadoni raccoglie 22.701 voti, ottomila in più, con il M5s che va al 27,5%.
Ancor più impressionante il balzo della Lega: il centrodestra unito porta a casa 21.974 voti, di cui 11.622 marcati Carroccio. Nel 2014 Gianluca Vinci prendeva, da candidato sindaco, appena 3.272 voti. Per la Lega quindi, si tratta di un salto in alto triplo.

Le opposizioni al centrosinistra oggi hanno dunque di che esultare: la partita è molto più aperta di quanto non lo fosse dieci anni fa: ma in un’epoca di sempre più spinta personalizzazione della politica, risulta decisiva la ricerca di un candidato forte da opporre al centrosinistra. E su questo terreno, le opposizioni a Reggio sono sempre state deficitarie; allo stesso modo, all’orizzonte non si vede niente di nuovo. Nel 2009 il centrodestra puntò in modo più o meno palese su un “Papa Straniero” come Antonella Spaggiari. Fu un bagno di sangue, ma per le opposizioni. Nel 2014 invece fu il turno dei candidati ‘civici’ di centrodestra, e fu un altro sostanziale fallimento. Cosa ci attende per il 2019? Vedremo se Luca Vecchi potrà giocarsi la riconferma dormendo sonni più o meno tranquilli.

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