Firenze – La Carta di Firenze è pronta, firmata dai sindaci e vescovi del Mediterraneo riuniti a Firenze, e mostrata trionfalmente dal sindaco Dario Nardella e dal cardinale Bassetti. Oggi, 26 febbraio, a Palazzo Vecchio il Forum del Mediterraneo segna una data importante, in contemporanea alle vicende ucraine che potrebbero ridefinire i confini e la stessa idea di Europa.
Non poteva non essere forte e caratterizzante, nella Carta di Firenze, l’appello affinché i negoziati di pace fra Russia e Ucraina siano immediati, comincino ora, subito. E non poteva non essere coinvolgente e centrale il riferimento alla guerra in corso contro l’Ucraina. “Un senitimento doloroso ha colto i vescovi e i sindaci, che insieme sperano che la violenza e l’uso delle armi possano fermarsi, si evitino grandi sofferenze al popolo ucraino e si comincino immediatamente negoziati per ricostruire la pace”.
C’è una nota importante, forse una sorta di leit motiv, nella Carta sottoscritta oggi. Ed è quella modalità che guarda ai sindaci come la base, i mattoncini di partenza di un coinvolgimento dal basso delle comunità, dai propri rappresentnati più vicini, i sindaci appunto, all’allargamento alle comunità religiose, agli enti locali, alle istituzioni culturali università, società civile. Quei corpi intermedi di cui qualcuno aveva profetizzato la fine e che si rivelano, invece, portatori di umanità e partecipazione. “Le città – si legge nella Carta -rivendicano il loro diritto a partecipare alle decisioni che influiscono sul loro futuro”. Per questo, nei punti toccati dalla Carta, c’è la richiesta che “i governi di tutti i paesi mediterranei stabiliscano una consultazione regolare con i sindaci, con tutti i rappresentanti competenti delle comunità religiose, degli enti locali, delle istituzioni culturali, delle università e della società civile sulle questioni discusse in questa Conferenza”. Il fine, promuovere un’ integrazione a più livelli che guardi ad approcci multidisciplinari, dall’antrolpogia alla comunicazione, dalla cultura all’economia, dalla politica alle problmatiche generaizonali e interreligiose, fino agli approcci pedagogici e sociali per giungere, infine, a una solidarietà di stampo universale, presupposto necessario per una società “più accogliente”.
Ancora, i punti riguardano la difesa della dignità umana dei migranti, una più equa condivisione delle risorse, economiche e naturali, ma anche una necessaria e attenta cura della casa comune, ovvero dell’ecosistema mediterraneo, fragile, bellissimo e accomunante, che tuttavia sarà cura dei governi tutelare anche con la adizione di “regole certe e condivise”.
Domani, domenica 27 febbraio, saltata la visita del Santo Padre a causa di una gonalgia molto forte che l’ha costretto all’immobilità, sarà il cardinale Bassetti che a Palazzo Vecchio rappresenterà il Pontefice con un dscorso rivolto a vescovi e sindaci. Sarà sempre il cardinale a celebrare la Santa Messa alle 10.30 nella Basilica di Santa Croce, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, e, infine, a incontrare, con il sindaco Nardella e in forma privata, le famiglie di rifugiati che avrebbe incontrato il Pontefice.