Buongiorno paga in contanti o con la carta? Buongiorno, non pago perché sono povera ed ho quattro figli che non riesco altrimenti a mantenere. Mi faccia passare, grazie.
E’ andato più o meno così il dialogo di lunedì 30 marzo all’ora di pranzo davanti ad una delle casse del Conad di Albinea dove una signora, descritta come un po’ trascurata dai presenti che hanno assistito alla scena, si è presentata col carrello pieno di beni di prima necessità e dopo aver atteso pazientemente in fila, ha declinato la propria indigenza chiedendo appunto la gratuità dei prodotti prelevati.
Dopo un primo momento di sgomento, la cassiera ha avvertito il titolare dell’esercizio che se l’è vista direttamente con la sedicente bisognosa. E, dopo un faccia a faccia nemmeno troppo lungo, alla fine la “consumatrice” ha ottenuto quanto chiesto con l’invito però a non ripresentarsi più al Conad di Albinea almeno in quella modalità.
E’ una delle circostanze che ruota attorno (o ne è il cuore, staremo a vedere) al problema del coronavirus, per il quale proprio sabato sera il premier Conte aveva annunciato “buoni spesa” per le famiglie in diffficoltà alimentare. La signora in questione, ancor prima del “buono”, ha ottenuto un lasciapassare verbale che potrebbe rappresentare un procedente importante.
Alla luce dell’emergenza coronavirus, i soci e le cooperative di Conad, hanno inoltre deciso di applicare uno sconto del 10% alla cassa ai “buoni spesa” che il Governo ha destinato alle famiglie più bisognose e che saranno distribuiti ai sindaci. “E’ il nostro contributo – scrive il Conad in una nota – allo sforzo delle realtà economiche per consentire a molte famiglie di affrontare questo periodo con maggior protezione”