Firenze – Pandemia e caro bollette mettono in crisi le famiglie già provate dalla crisi. Non è un gioco di parole, è purtroppo la pura osservazione del reale. E già giungono al Sunia, uno degli osservatori naturali delle fasce sociali più esposte, casi di famiglie intere che non si scaldano per paura del caro gas, o non usano elettrodomestici come lavatrici o forni per paura di non reggere, con il loro super fragile equilibro, la “botta” della bolletta. Per dirla in sintesi, come spiega la segretaria del Sunia Toscana Laura Grandi, “La pandemia prima ed il caro bollette poi stanno diventando l’acceleratore verso la povertà di migliaia di famiglie fiorentine”. Gli aumenti sono nell’ordine del 40% per l’energia elettrica, 10-15% per il gas e del 25% per il gasolio, il che significa, continua Grandi, che “obbligheranno le famiglie a spendere mediamente 400 euro mensili per le utenze. Gli stessi aumenti finiranno per pesare anche sulle rate condominiali, minando la sostenibilità dei bilanci familiari di tutti, tanto più delle famiglie che vivono in affitto. Gli amministratori di condominio stanno registrando alte inadempienze nei pagamenti delle rate, con grosse ricadute negative di gestione e centinaia di avvii di procedimenti di ingiunzioni”.
Cosa ci aspetterà nel 2022? Quale sarà il destino di molte famiglie di lavoratori e pensionati? Come ricordano dal Sunia, un dato è certo: le famiglie stanno rinunciando a scaldarsi e ad usare elettrodomestici come lavatrici e forni. Tutto questo per evitare bollette capestro e trovarsi con utenze staccate per mancato pagamento già nel 2020 (ultimo anno disponibile) i provvedimenti di sfratto per morosità emessi nella nostra area metropolitana, secondo il Ministero dell’Interno, erano stati 2600. Quella di Firenze è una delle tre città più care in Italia, dove trovare una casa a canone sostenibile è impossibile.
“Quello che ci aspettiamo è, senza dubbio, un ulteriore aumento degli sfratti che finiranno per ricomprendere anche quei nuclei familiari che, pur con enormi sacrifici, sono riusciti anche nelle ultime complicate annate a mantenersi a galla – continua Grandi – il tribunale fiorentino sta ‘sfornando’ 50 richieste di esecuzione di sfratto a settimana e andando avanti così ci troveremo un’emergenza terribile da affrontare. Sarebbe importante trovare degli accordi con i Gestori e le associazioni dei consumatori per consentire la rateizzazione delle bollette e per evitare i distacchi delle utenze, una misura che aiuterà in particolare i redditi medi, ma che si rivelerà inefficace per pensionati e lavoratori il cui reddito si aggira intorno alla soglia di povertà. Servono misure urgenti per casa e consumi, che, superando la logica dei bonus, intervengano progressivamente in ragione dei redditi delle famiglie, oltre alla riproposizione di un fondo regionale dedicato, che assolva alla fuznione di sostegno delle famiglie che già ebbe, nelle punte della pandemia, analoga iniziativa. Occorre rilanciare e far conoscere strumenti che già esistono ma che sono poco utilizzati, spesso perché poco conosciuti, come i fondi per la morosità incolpevole ed i bandi per la rinegoziazione degli affitti. Ma quello che serve è che la casa, ancora un miraggio per troppi, diventi un diritto per tutti”.