L’occasione per fare un bel regalo ai reggiani sotto l’albero c’era tutta; l’assemblea Ato, l’ambito territoriale ottimale composto dai sindaci reggiani che hanno in questa veste competenze sulla gestione dei servizi Iren, era anche chiamato finalmente ad esprimersi sul referendum di giugno. Ovvero quel 10% di rincaro in più sulle tariffe dell’acqua determinato dalla remunerazione garantita del capitale investito. Ma nessuno sconto è in vista.
All’assemblea hanno preso parte una decina di rappresentanti del comitato Acqua Bene Comune che hanno chiesto di potere intervenire. Ma il sindaco di Albinea non ha concesso loro la parola. La protesta in ogni caso si è esaurita senza ulteriori strascichi.
La presidente di turno, il sindaco di Albinea Antonella Incerti ha dichiarato che sarà “aperto un tavolo” e “saranno fatti approfondimenti”. Hai voglia ad approfondire; i 260mila sì reggiani al referendum di giugno sono stati abbastanza chiari. Insomma fino almeno al 2013 nessuno sconto nelle bollette dell’acqua di casa nostra, il cui costo, ricordiamo è tra i più elevati d’Italia. Poi, vedrete, si troverà qualche altro escamotage. Con buona pace dei referendum e delle partecipazioni popolari.
Sull’altro fronte, sempre Ato ha mandato definitivamente in soffitta l’ipotesi di un inceneritore, approvando il piano d’ambito che prevede a Gavassa la costruzione di un impianto Tmb, trattamento meccanico biologico per lo smaltimento dei rifiuti. La raccolta differenziata dovrà salire fino al 67% in provincia. E in bolletta? E’ previsto un ulteriore rincaro, di circa il 7%. Risparmiate, reggiani, risparmiate. O si lavorerà sostanzialmente per pagarsi acqua, riscaldamento e nettezza urbana