San Casciano V.P. – Sono partiti dal racconto a veglia di una novella contadina, come avveniva una volta, con le parole rassicuranti di un nonno che si rivolge ai bambini con ferma dolcezza. La storia del mugnaio avido che ‘troppo vuole e nulla stringe’, messa in scena dalla Torre, prende corpo al cospetto della giuria, in un crescendo di emozioni, grano, danza, mietitura, acqua scrosciante, realizzata con i colori di tessuti setosi e l’allegria di bimbi e bimbe danzanti. Il mulino scandisce il tempo, mentre l’incantesimo della strega che trasforma il mugnaio arrogante in uno spaventapasseri ha già conquistato i nove giurati.
La Torre, incredula, si porta a casa, dopo la vittoria dello scorso anno, un palio da novantanove punti. Per il capocontrada Stefano Fornera che da ieri sera esulta insieme ai compagni torrigiani il successo è da legare alla drammaturgia fai da te, alla scelta di lavorare ad un testo ricorrendo alla fantasia e alla creatività dei contradaioli. “Vinciamo il Carnevale numero otto – commenta il capapocontrada – perché ci siamo divertiti a costruire insieme uno spettacolo che è riuscito ad emozionare, non ce lo aspettavamo, pensavamo fosse molto difficile ripetere il successo dello scorso anno e invece il risultato è arrivato”.
E’ da questo spunto che Fornera trae l’occasione per sostenere la contrada del Gallo, arrivata ultima con 62 punti, invitando i colleghi a seguire una strategia analoga a quella che per la Torre si è rivelata vincente. “Risulta più spettacolare quella messa in scena – aggiunge – che nasce da un’idea della contrada, il Carnevale medievale sancascianese stimola a documentarsi, a lavorare su noi stessi, è questo il grande valore del fare comunità, dell’integrazione di idee ed energie in occasione di una kermesse che può essere rappresentata solo a San Casciano perché, insieme, siamo stati capaci di caratterizzarla, di renderla tipica e territoriale”.
Il Gallo, più sfortunato, non ce l’ha fatta a salire di posizione nella classifica, come era nel desiderio dei contradaioli e dei direttori artistici Sara Innocenti e Ruggero Trentanovi, pur avendo dato il meglio di sé nella cura dei dettagli, nel trucco, nella coreografia e nella scelta del tema: il girone dantesco dell’amore con la coppia di dannati Paolo e Francesca. “Sono stati tutti straordinari – ha commentato il sindaco Massimiliano Pescini – le contrade ci hanno regalato grandi emozioni anche quest’anno, la vittoria morale appartiene a tutte loro”.
Novantanove è il punteggio complessivo che ha segnato la vittoria della Torre, distanziando la contrada del Cavallo di 14 punti che ha messo insieme 85 punti. Seguono il Leone con 74 punti, il Giglio con 67 punti e il Gallo con 62 punti. Rispetto al corteo e alle prove di abilità messi in scena dalle contrade il giudizio della giuria si è rivelato unanime.
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