Firenze – Carmen non muore e dopo lo spettacolo va in scena il grande appuntamento nel foyer del teatro del Maggio. Associazioni storiche come Artemisia, movimenti, donne e rappresentati istituzionali come la vice presidente della Regione Toscana Monica Barni, la vice sindaco del Comune di Firenze Cristina Giachi, la presidente di Artemisia Teresa Bruno e tante, tante donne che hanno affermato il diritto femminile alla scelta, autonoma, della propria vita. Insomma sembra davvero che questa Carmen non vittima ma “giustiziera” rappresenti la grande liberazione della dignità femminile, compressa e svilita da secoli di pesantissime differenze di genere. Mai sopite, come dimostra purtroppo la cronaca, anche recente. Ma non stasera, non per quella che passerà alla storia come la “Carmen del Maggio”.
In mezzo alle scarpe rosse, sono stati sottolineati i grandi punti di forza della battaglia delle donne: mutamento culturale attraverso l’educazione, come ha sottolineato Barni, ma anche un nuovo linguaggio di genere, iniziativa messa in campo dal Comune di Firenze in partnership con l’Accademia della Crusca, oltre alla importante presenza e funzione di Artemisia, da sempre votata alla difesa delle donne.