Firenze – Sono sempre più frequenti le vicende di carenza di farmaci che mettono a rischio terapie consolidate (vedi l’ultimo caso del Sinemet, il farmaco antiparkinson che per lunghi mesi è stato introvabile in tutta Italia). Nello stesso tempo, le sempre più numerose scadenze di brevetti di farmaci aprono importanti possibilità di concorrenza tra produttori. La centrale unica di acquisti della Toscana, Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale), si sta muovendo quindi in un contesto per certi versi sconosciuto fino ad oggi. Con ottimi risultati, visto che una recente gara per le immunoglobuline endovenose, oltre a procurare i farmaci, di difficile reperibilità, ha portato a un risparmio di circa 7 milioni.
“Le carenze di farmaci, fino a qualche tempo fa erano causate solo da “incidenti” produttivi e quindi limitate a pochi prodotti e temporanee – spiega Monica Piovi, direttore di Estar – Da qualche anno invece, per molteplici fattori (non sempre chiariti dalle Autorità Regolatorie), per lunghi periodi mancano farmaci importanti, che rendono difficile l’attività principale di Estar: mettere a disposizione dei clinici della Toscana i farmaci necessari alle terapie dei pazienti, possibilmente a prezzi compatibili con la sostenibilità economica del SSR”.
In particolare, in questo momento – fanno sapere da Estar – ci sono tensioni su alcuni farmaci di estrazione plasmatica, assolutamente indispensabili per numerose terapie ospedaliere: le immunoglobuline endovenose. Con questa consapevolezza, che deriva da una costante interazione con il mercato farmaceutico, è stata appositamente strutturata una gara elettronica, cercando in primo luogo di evitare carenze di questi farmaci in Toscana. Sono stati quindi ridotti i quantitativi da mettere a gara, passando dai classici 20 mesi a soli 6 mesi.
La speranza era che il minore quantitativo richiesto avrebbe avuto maggiori probabilità di incontrare l’offerta del farmaco (in questo momento carente). Inoltre è stata aumentata la base d’asta (spendendo più di 1,3 milioni per i quantitativi messi a gara), con la consapevolezza che durante la carenza di mercato di un determinato prodotto, è inevitabile che i prezzi siano destinati ad aumentare. Nel caso specifico quindi sono state anteposte le necessità terapeutiche dei cittadini toscani rispetto al risparmio sugli acquisti. La gara ha ottenuto diverse offerte e quindi possiamo affermare che il pericolo di una carenza di questi farmaci in Toscana è stato scongiurato.
Per compensare questi maggiori costi, nella medesima gara impostata con 16 lotti sono stati inseriti due importati farmaci che recentemente hanno perso il brevetto. Il risultato del confronto concorrenziale dopo appena due settimane dalla sua indizione ha ampiamente compensato i maggiori oneri per l’acquisto delle immunoglobuline endovenose.
Infatti, complessivamente, dalla gara valida per 20 mesi, ad eccezione delle immunoglobuline e albumina umana, sono scaturire quotazioni economiche che determinano una minore spesa pari a circa 7 milioni di euro.