Firenze – Nasce a Careggi la nuovo ortopedia oncologica pediatrica, in collaborazione con il Meyer. La nuova struttura è stata presentata stamani a Careggi, alla presenza dell’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi. Con lei, il direttore generale dell’AOU Careggi Monica Calamai, il direttore generale dell’AOU Meyer Alberto Zanobini, il prorettore all’area medico-sanitaria dell’Università di Firenze Paolo Bechi; sono intervenuti inoltre il direttore del dipartimento oncologico di Careggi Marco Carini, il direttore dell’ortopedia oncologia e ricostruttiva AOUC Domenico Andrea Campanacci, il direttore del centro di eccellenza di oncoematologia pediatrica AOUM Claudio Favre e i professionisti delle due aziende responsabili dei percorsi assistenziali nell’ambito dell’oncologia e della chirurgia ortopedic a pediatrica.
“Due grandi aziende che collaborano e non si fanno concorrenza, un bell’esempio da seguire”, ha detto l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi”.
La nuova struttura è diretta dal dottor Giovanni Beltrami ed è impegnata, in stretta collaborazione con l’Azienda ospedaliero universitaria Meyer, nella chirurgia dei tumori dei muscoli e dello scheletro nell’età infantile e nell’adolescenza. Gli interventi sono eseguiti anche su bambini molto piccoli, di poche settimane, fino a pazienti di 18 anni. Si stimano circa 250 operazioni all’anno con tecniche di chirurgia ortopedica ad alta complessità, il cui obiettivo è evitare l’amputazione dell’arto aggredito dal tumore. Per questo la nuova struttura collabora inoltre con l’ortopedia oncologica e ricostruttiva di Careggi e con l’oncoematologia del Meyer, nell’ambito del Centro regionale di riferimento della chirurgia oncologica e ricostruttiva dei sarcomi dell’osso e delle parti molli.
In questo tipo di tumori la sopravvivenza è stimata nel 70% a cinque anni dall’intervento e sono molti i pazienti complessi per i quali è necessario prevedere trattamenti di radio e chemioterapia sia prima che dopo l’operazione. È possibile ripristinare l’integrità delle ossa e dei muscoli, dopo l’asportazione della lesione oncologica, grazie a tecniche di trapianto e autotrapianto e a protesi innovative realizzate con stampanti 3d. Anche la chirurgia robotica è di supporto in alcune fasi di questi interventi complessi, quando è richiesta un’alta precisione necessaria a preservare l’integrità di fibre delicate come quelle nervose, indispensabili a garantire le funzioni motorie.