Detenuti, il Garante:”Sanare subito situazioni gravi”

Le situazioni più gravi presentate dal Garante regionale dei diritti delle persone detenute della Toscana, sono ad Arezzo e a Livorno: chiusura di unn carcere funzionante per lavori di ristrutturazione mai partito, a Livorno c'è un padiglione nuovo, ancora in attesa del collaudo che permeterebbe di metterlo in esercizio. Per Sollicciano (Scandicci, FI) ci sarebbero i soldi per attivare la seconda cucina e per i lavori per i servizi igienici femminili ma non si capisce perchè queste opere non vengano realizzate.  Alcuni buoni esempi toscani ci sono sul piano dei progetti che funzionano: il teatro a Volterra o i libri scritti dalle donne a Sollicciano. Ma certamente sono piccole luci in un contesto generale insostenibile.  Al 28 febbraio 2014 il numero dei detenuti nei penitenziari toscani e di 3.774 (di cui 143 donne e 1.970 stranieri) a fronte di una capienza totale regolamentare di 3.299. Il tasso di affollamento medio nella regione e del 114%, ma la realtà cambia da istituto ad istituto. Le realtà piu affollate sono Pistoia (189%), Sollicciano (167%) e Prato (144%). Le meno affollate Arezzo (34%) e Livorno (53%) e in entrambi i casi si tratta di istituti in ristrutturazione, la cui capienza  effettiva è molto inferiore a quella ufficiale". Sono le contraddizioni emerse dal rapporto presentato ieri da Franco Corelone sulla situazione emersa a seguito delle visite nelle case circondariali.  Ad Arezzo un "carcere funzionante – ha spiegato Corleone – è stato chiuso nel 2010 per un progetto di ristrutturazione demenziale che prevedeva lavori al primo e secondo piano e non al piano terra, un progetto che non è mai stato terminato. I lavori sono iniziati giusto per rendere la struttura inagibile, poi tutto e stato abbandonato al degrado". "A Livorno, invece – ha proseguito Corleone- c'e un nuovo padiglione chiuso che non può essere utilizzato perchè manca di collaudo". 
L'altra emergenza è l'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo (Opg) di Montelupo Fiorentino (FI): "da chiudere subito, senza ulteriori proroghe"  – ha sottolineato Corleone  – avviando il rientro degli internati non toscani verso le loro regioni di appartenenza". Per la realtà degli Opg, a causa della mancata applicazione della legge che prevede il superamento di questi istituti attraverso la creazione di piccole strutture terapeutiche territoriali, il Garante. auspica "che il Parlamento non approvi alcuna proroga alla scadenza prevista dalla legge per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari" . "Sarebbe un grave errore  – ha concluso Corleone – e verrebbe interpretato come una opportunità per non chiudere mai gli Opg".

Un "quadro preoccupante" quello delineato da Corleone, "ma ci sono molte cose possibili da fare subito. Abbiamo scritto ai dipartimenti e ai provveditori facendo presente che la situazione va sanata. Ci siamo dati tempo fino a Pasqua per vedere se qualcosa succede, altrimenti apriremo un forte contenzioso". Fino al punto- ha spiegato Corleone- "di mettere in pratica il blocco della vita dei penitenziari".

Il servizio di Toscana Media Channel: Carceri, l'ultimatum di Corelone

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