Firenze – Oltre ogni limite quanto si sta consumando in molte carceri italiane. Torna alla drammatica cronaca il suicido di detenuti, in attesa di giudizio e prossimi alla libertà. In poche ore – fa sapere Donato Capece, segretario generale del sindacato Sappe – in due carceri italiane si sono tolti la vita due detenut, l’uno a Firenze (Sollicciano), l’atro a Cagliari. Il dramma e l’emergenza continuano”. Rita Bernardini, segretaria dei Radicali, ha iniziato uno sciopero della fame e denuncia: “Chi si occupa di carcere è letteralmente subissato da casi di detenuti non curati e troppo spesso lasciati morire”.
“Altro che emergenza superata nelle carceri italiane: in poche ore si registrano tre detenuti morti e uno evaso”. Con queste parole il segretario generale del sindacato Sappe denuncia l’emergenza delle carceri italiane che ha raggiunto ormai proporzioni inimmaginabili, e che non è affatto rallentata, né tantomeno risolta.
La vittima di Sollicciano aveva 33 anni, era del Marocco, in attesa di giudizio. Il giovane si è ucciso inalando il gas butano dalle bombolette che l’Amministrazione Penitenziaria continua a far tenere in cella ai detenuti nonostante siano assicurati a tutti loro ogni giorno la colazione, il pranzo e la cena. L’altro detenuto nel carcere Buoncammino di Cagliari si è tolto la vota impiccandosi in cella dove era rientrato a seguito dell’evasione dagli arresti domiciliari. Tra meno di un anno, a febbraio 2015, sarebbe uscito dal carcere.
Infine a Santa Maria Capua Vetere, nell’ospedale Melorio, è deceduto un detenuto di 70 anni, ricoverato per le gravi condizioni di salute, dopo che, 15 giorni fa, il Tribunale di Sorveglianza di Napoli gli aveva negato i domiciliari.
Grazie all’associazione “Ristretti Orizzonti” – ha dichiarato Rita Bernardini segretaria generale dei radicali -, abbiamo avuto la notizia dei due suicidi e della morte del 70enne. Bernardini ha iniziato stamattina lo sciopero della fame “per richiedere a Governo e Parlamento che si faccia chiarezza e si intervenga immediatamente.
Si tratta, sottolinea il segretario del Sappe, di “un dramma continuo, nonostante le affrettate rassicurazioni di chi va in giro a dire che i problemi delle carceri sono (quasi) risolti e non c’è più un’emergenza”. Capece accusa in particolare la scelta della vigilanza dinamica. “In pratica – rileva Capece – si vuole cercare di tenere tutta la giornata aperti i detenuti per farli rientrare nelle loro stanze solo per dormire, lasciando ad alcune telecamere il controllo della situazione. Lanciamo un appello al ministro della Giustizia Orlando perché si fermi questo insensato progetto che, se applicato in maniera indiscriminata, potrebbe portare ad una situazione di estrema emergenza per l’ordine pubblico sia all’interno che all’esterno delle carceri”.
Bernardini chiede al Governo di intervenire con urgenza per scongiurare le morti in carcere; sulle cure negate ai detenuti, molti dei quali incompatibili con lo stato di carcerazione; sulla tortura del 41-bis inflitta perfino a detenuti, come Bernardo Provenzano, per i quali le Procure della Repubblica di Palermo, Caltanissetta e Firenze hanno dato parere favorevole alla revoca del 41 bis”.