Caporalato, oggi la marcia dei braccianti a Foggia

Firenze –  Quando il costo del prodotto finale è troppo basso qualcosa si è perso per strada. E quel qualcosa si chiama “diritti”, si chiama “dignità”  e il suo nome vero è “schiavitù”. Oggi, alle 18.00, a Foggia ci sarà una grande manifestazione contro lo sfruttamento nelle campagne di Puglia, sfruttamento che non guarda al colore della pelle, ma è uguale per tutti, braccianti italiani e stranieri. Sfruttamento e caporalato, armi letali che uccidono i lavoratori: oggi, come annuncia in una nota, ci sarà anche la Cgil a fianco dei braccianti, nel corteo. 

“E’ lo sfruttamento e il caporalato che ha provocato le tragiche morti di questi giorni – dicono da Cgil Toscana – non è un caso, non è una fatalità: è il brutale sfruttamento, il sottosalario, l’assenza di controlli e di risposte dei soggetti pubblici in materia di casa e di trasporto (il trasporto dei braccianti, non a caso, è uno degli elementi ancora inattuati della legge 199/16). E’ la non applicazione da parte delle aziende della legge contro il caporalato, è la filiera agroalimentare profondamente contaminata da logiche criminali e della ricerca del costo più basso per l’utente finale che si scarica sull’anello più debole della catena”.

La responsabilità? Di tutti: dai consumatori alle catene della grande distribuzione. “E’ una battaglia nazionale per la sicurezza e la dignità del lavoro: di tutti i lavoratori e le lavoratrici – continua la nota – si applichi dunque e si mettano risorse per la legge contro il caporalato, non si reintroducano i voucher in agricoltura e nel turismo, che servono a coprire il lavoro nero e a destrutturare il contratto nazionale: si faccia finalmente la lotta da parte del Governo al lavoro nero, e non ai lavoratori neri. Perché non accetteremo mai che si muoia per lavorare, a lavoro o tornando dal lavoro, nei campi o schiacciati da un tir che trasporta proprio quei pomodori rossi raccolti a mano dall’alba al tramonto vivendo in ghetti dove viene meno la stessa dignità di esseri umani”.
Manifestare è giusto, si deve. Solidarizzare è giusto, bisogna. Come CGIL Toscana siamo vicini a tutti coloro che nelle terre di Di Vittorio riempiranno le strade e le piazze per una lotta che è di tutti e per tutti”.

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