Capodanno, breve storia religiosa e politica di una data fluida e convenzionale

Firenze – Oggi inizia il 2023, ma se non fosse intervenuto il granduca Francesco Stefano di Lorena forse a Firenze saremmo ancora nel 2022 fino al 25 marzo e a Pisa saremmo già stati nel 2023 fin dal marzo scorso.
Infatti, nel 1749 Francesco Stefano (che oltre ad essere Granduca di Toscana era ancheimperatore del Sacro Romano impero) stabilì che in tutto Granducato l’anno iniziasse il 1 gennaio mentre molte città della Toscana seguivano lo stile pisano o lo stile fiorentino e anche in altre parti d’Italia si iniziava l’anno ab Incarnatione ovvero dalla feste dell’Annunciazione stabilita dalla liturgia il 25 marzo.
A ricordare l’evento a Firenze presso la Loggia dei Lanzi c’è una lapide nella quale si ricorda che l’imperatore e Granduca “ allo scopo di evitare ogni confusione e difficoltà nel discernere il tempo ha comandato, con legge del 20 novembre del 1749, che l’epoca e gli anni della salvezza dell’uomo, che   essere conteggiati dalle popolazioni toscane a partire da diversi giorni, vengano da tutti fatti iniziare in un unico e identico modo”.

Altre due lapidi analoghe sono a Siena in Piazza del Campo e a Pisa, sotto la loggia del Comune. (Oggi gli antichi inizi d’anno vengono ricordati da analoghe cerimonie sia a Firenze che a Pisa).
Nel resto dell’Italia era già in vigore il calendario gregoriano, in base al quale l’anno iniziava il 1° gennaio anche nei secoli passati in varie città si seguivano quello fiorentino e pisano.

Invece in Puglia, in Calabria in Sardegna (e nell’Alto Medioevo, nell’Esarcato) nel Medioevo si seguiva lo stile bizantino che aveva il Capodanno il 1º settembre. Da notare che nel Medioevo in Spagna fino al XVIII secolo il Capodanno coincideva con Natale, quindi il 25 dicembre. In Francia invece fino al 1564 coincideva con la Pasqua (quindi una data diversa nei vari anni).

La rivoluzione francese cambiò completamente il calendario e il primo giorno dell’anno fu fatto coincidere con l’equinozio d’autunno, ma poi Napoleone ripristinò il calendario gregoriano e quindi il Capodanno tornò al 1°gennaio. Mentre in Gran Bretagna fino al 1752 la data era quella dell’Annunciazione il 25 marzo.

In Russia fino al 1918 era in vigore il calendario giuliano quindi il Capodanno si celebrava il 14 gennaio. Fu Lenin ad allinearsi alle nazioni occidentali saltando i 14 giorni che erano stati aboliti da Gregorio XIII nel 1582 per avere un calendario più rispondente all’anno solare e che oggi è adottato in quasi tutti i Paesi del mondo.

Restano, peraltro, le festività legate agli inizi d’anno in altri tipi di calendari e dei rispettivi inizi d’anno come quello cinese, quello vietnamita, il kippur ebraico e nella cultura islamica ove l’inizio dell’anno coincide con l’Egira di Maometto da La Mecca a Medina.

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