Capannori, I rifugiati si occupano dell’oasi del Bottaccio

Capannori – La cura dell’oasi naturale del Bottaccio, a metà tra i comuni di Capannori e Bientina (LU), ha il volto e il sudore di Idrissa, giovane guineano sbarcato a Lampedusa quasi quattro anni fa dopo essere scappato dalla guerra e ad aver attraversato il deserto della Libia. Oggi, per la prima volta, circa venti migranti armati di vanghe, cesoie, cariole e falci hanno lavorato al fianco di attivitsti di associazioni ambientaliste per realizzare piccoli interventi di manutenzione dei sentieri e delle palizzate, taglio del legname, raccolta delle ramaglie e dei rifiuti nelle aree protette del Bottaccio, del bosco Tanali e del Lago della Gheradesca, tutte zone di alto pregio ambientale poste a cavallo tra le Province di Lucca e Pisa.

All’iniziativa di questa mattina hanno partecipato anche l’assessore regionale alla sicurezza Vittorio Bugli, il presidente della Provincia di Lucca e sindaco di Capannori, Luca Menesini, il sindaco di Bientina Corrado Guidi e il presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord Ismaele Ridolfi.

“Parte dal comprensorio del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord – ha detto l’assessore Bugli – un progetto pilota, fortemente voluto dalla Regione. I ragazzi richiedenti asilo, ospiti delle strutture di accoglienza del nostro territorio, prestano la loro tempo e il loro impegno per la cura e la valorizzazione di quanto più bello abbiamo in Toscana: l’ambiente. E’ un piccolo segno, una partenza, che traccia la strada lungo la quale stiamo lavorando tutti assieme: affinché siano sempre di più le occasioni in cui la solidarietà e l’accoglienza diventino l’altra faccia della medaglia della sicurezza del territorio”.

Si tratta del primo progetto del genere in Italia ed ha visto coinvolti il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, i Comuni di Capannori e Bientina, il WWF Alta Toscana e Legambiente di Capannori-Pianura lucchese-Valdera. La sperimentazione è iniziata con la cura delle aree naturali, ma dal Consorzio fanno sapere di aver in mente anche altri interventi, come la manutenzione delle canalette d’irrigazione e la salvaguardia dei crinali montani.

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