Le Farmacie comunali infiammano il consiglio comunale. Seduta di fuoco quella di lunedì in Sala del Tricolore: maggioranza spaccata, fuoco di fila delle opposizioni e numero legale sempre in bilico. Voto contrario dell’Italia dei Valori, il Pd si diviso con il consigliere Pierfederici che ha scelto la via dell’astensione. Alla fine la delibera sul piano industriale è stata approvata.
Un tempo quando arrivava la carestia si dava fondo all’Annona, il magazzino pubblico del frumento. Oggi il Comune sta facendo grosso modo la stessa cosa con il magazzino Farmacie comunali riunite. Le Fcr, controllate al 100% dal Comune, sono un’azienda sana, i cui utili hanno sempre contribuito a finanziare i servizi socio-sanitari. E’ vero che nel 2010 il bilancio è stato chiuso con un disavanzo di 900 mila euro, ma è ben poca cosa se si considera che il Comune ha ridotto il trasferimenti annuali dai 3,4 milioni di euro del 2009 a 1,8 milioni di euro del 2010. Il Preventivo 2011 di Fcr, approvato nella stessa seduta, evidenzia invece un risultato sostanzialmente in pareggio, con un utile di 16.358 euro.
Non è un caso se l’obiettivo principale delle grandi manovre c’è il magazzino, il comparto della vendita all’ingrosso di medicinali e prodotti sanitari di vario genere, la vera cassaforte delle Farmacie. La delibera approvata prevede uno studio tecnico di fattibilità per l’individuazione di un partner privato. Lo stesso piano prevede anche la cessione di azioni Iren del Comune a Fcr, per un valore di 10 milioni di euro. Per le opposizioni il piano si traduce da una parte in una vera e propria privatizzazione del comparto remunerativo dell’azienda, dall’altra di una cessione di debito per aggirare il patto di stabilità. In particolare, sulla cessione delle azioni di Iren grava un parere legale negativo commissionato dalle stesse Farmacie. La Lega, per voce del capogruppo Giacomo Giovannini, ha annunciato che presenterà un esposto alla Corte de conti, il Movimento 5 stelle parla di “Farmacie spolpate” e tagli al sociale. Ma anche all’interno della maggioranza e dello stesso Pd, come ha confermato l’infuocata seduta di lunedì sera, che si registrano le tensioni e mal di pancia. Sintomi più evidente è l’astensione di Roberto Pierfederici e il voto contrario dell’Italia dei Valori. Il consigliere dell’Idv Matteo Riva ha tentato di fare slittare la discussione a dopo l’estate, ma il suo tentativo non è riuscito e a quel punto la frattura stata inevitabile.
Al termine del dibattito, l’assessore ai Progetti speciali Mimmo Spadoni ha provato a gettare acqua sul fuoco: “Nessuno vuole dismettere, ma al contrario vogliamo consolidare Fcr perché sia in grado di competere nel mercato e continui ad erogare servizi di qualità per il Welfare. Serve un’analisi che consenta di fare chiarezza sulle pur presenti incertezze normative e di mercato, per assicurare un futuro solido. Perciò l’azienda ha chiesto al Comune l’avvio di un percorso di confronto e uno studio di fattibilità per un nuovo partner industriale. La cessione di azioni Iren va a sua volta nella direzione del consolidamento dell’azienda speciale, non della cessione di debito”.
Sta di fatto che tutta l’operazione ha uno scopo di incamerare risorse in fretta per fare affluire liquidità nelle casse comunali. Fino a pochi anni fa una soluzione del genere non sarebbe stata nemmeno oggetto di discussione, oggi i tempi sono cambiati. Si tratta dunque di una scelta di emergenza che non è immune da rischi perché in gioco c’è il patrimonio pubblico vero. Una volta esaurito quello non c’è più nulla a cui attingere.