Caos a Sanremo: Crozza fischiato”niente politica”

Già lo avevamo capito tutti quanti: questo Festival sarà ricordato come un Festival politico. Fazio ha inaugurato la 63esima edizione di Sanremo, richiamando, attraverso abiti e regia, Giuseppe Verdi nell'anno del Bicentenario e ricordando l'Unità d'Italia con “Va Pensiero”, intonato dal coro dell'Arena di Verona. Anche Luciana Littizzetto, che arriva in carrozza, punta subito sulla politica e sceglie, ovviamente, il Cavaliere: “Dammi l'Imu prima di andare a votare” e “I ristoranti sono pieni perché le persone vogliono fare i camerieri”. Poi un paio di artisti si esibiscono, e finalmente l'arrivo di Crozza, attesissimo, cala ancora di più lo show nel clima pre elettorale. Un imitazione di Silvio Berlusconi di pessimo gusto: Crozza è un grande artista, ma qui, se voleva attaccare il Cavaliere, ottiene l'effetto contrario. Infatti, alla fine della sua strampalata “esibizione”, viene fischiato. Momento di gelo, momento inaspettato, ma del resto Sanremo è in diretta.

Dal pubblico un grido ha messo in imbarazzo nientemeno che Maurizio Crozza: “Vai a casa”. Si è sentito chiaramente questo “invito” partire da un punto della platea dell'Ariston all'indirizzo del comico. E poi, “Niente politica”, ha continuato qualcuno, per arrivare ad esclamazioni quali: “Sei un pir la”; fino all'intervento di Fazio che ha chiesto al pubblico di applaudire e apprezzare, “non approfittando del Festival di Sanremo per farsi notare con due urli maleducati”.

“Ascoltiamo tutti l'intervento di Crozza che siamo onorati di avere qui”, ha esortato il presentatore. Crozza ha poi risposto al pubblico giustificandosi: “La mia non è propaganda”, ma ha scatenato ulteriori reazioni: “fuori, fuori”, e altri fischi. Su Facebook i commenti vanno in diretta con l'accaduto: “Che imbarazzo, povero Crozza”, “Mai visto Crozza sbiancare”. Eh sì, perché Crozza davvero è diventato bianco. Anche se poi s'è ripreso quasi subito.

Ma Crozza, dopo aver imitato Berlusconi ha imitato anche Bersani, ironizzando su alcune delle metafore del segretario del Pd. “Quest'anno Sanremo ed elezioni coincidono e nevica pure per velocizzare le due cose. Cos'hanno in comune il Festival e le elezioni? Che chiunque vinca non vale una mazza… Chiunque governerà lo farà alleandosi con qualcuno che l'ha appena mandato a ca gare”. L'ha detto Maurizio Crozza nel suo intervento, ripreso a fatica dopo la contestazione del pubblico. Poi è riuscito a farsi applaudire da tutti con la battuta: “Abbiamo sei candidati premier che se li metti come ruote possono sfilare al carnevale di Viareggio”.

Alla fine, il buon Crozza si è fatto “perdonare” imitanto quasi alla perfezione prima Ingroia in versione “psicopatico”, e poi Montezemolo: “Ciao poveri”, questo l'incipit di Crozza-Montezemolo, una parodia che ruota  tutta intorno al concetto di ricchezza, della disponibilità di grandi mezzi, parlando anche di Ferrari, Dubai, e di ostriche: “Sono rimasto male quando ho scoperto che le ostriche nascono in mare, pensavo che nascessero nel piatto”, e di euro: pensavo avessimo due tagli di monete, migliaia e milioni”. Così Maurizio Crozza nel ruolo finale di Luca Cordero di Montezemolo ha chiuso la sua performance all'Ariston, durata 40 minuti.

La prima, in assoluto, in cui è stato fischiato e contestato in diretta.

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