Cantine d’autore per “New art and wine in Tuscany”

Firenze – L’iniziativa propone percorsi fra vino e design in 25 cantine d’autore, contemporanee per le loro strutture firmate da grandi maestri dell’architettura del XX secolo e per lo spirito culturale che le anima. Ci.Vin società di servizio Associazione nazionale Città del Vino ha ideato il progetto, che la Regione Toscana finanzia in gran parte. La Federazione alle Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori di Toscana lo realizza.

Come avvenuto in altre regioni vitivinicole del mondo, come l’Australia, il Sud Africa, l’Argentina, il Cile, la Nuova Zelanda, la Toscana, sin dalla prima metà degli anni ’90, ha visto la realizzazione di Cantine dalle innovative soluzioni progettuali di grandi architetti italiani e stranieri, come Mario Botta, Renzo Piano, Tobia Scarpa, per citarne solo alcuni. Edifici a servizio della filiera viti-vinicola di alta qualità architettonica, cui sono associate tecnologie innovative di costruzione e produzione, nonché un rinnovato rapporto estetico fra spazio di produzione e prodotto lavorato. Sono queste le 25 cantine d’autore della Toscana che aderiscono all’iniziativa New art and wine in Tuscany che fa incontrare economia e architettura, vino e arte, situate nelle 6 province toscane di Livorno, Grosseto, Arezzo, Siena, Firenze e Pisa: in provincia di Firenze La Massa a Panzano, Antinori a San Casciano Val di Pesa; in provincia di Grosseto Rocca di Frassinello a Gavorrano, Le Mortelle a Castiglione della Pescaia, Colle Massari a Cinigiano, Pieve Vecchia a Campagnatico, Tenuta dell’Ammiraglia a Magliano; in provincia di Siena Fonterutoli a Castellina in Chianti, Montalcino e Castel Giocondo a Montalcino, Tenuta di Coltibuono a Gaiole in Chianti, Salcheto, Icario, Triacca e Dei a Montepulciano; in provincia di Livorno Rubbia al Colle e Petra di Suvereto, Guado al Melo, Argentiera e Donna Olimpia a Castagneto Carducci; Fattoria delle Ripalte a Capolivieri; in provincia di Arezzo Pomaio a Pomaio, Il Borro a Loro Ciufenna; in provincia di Pisa Caiarossa a Riparbella e Tenuta Podernovo a Terricciola. Le cantine d’autore della Toscana, sono attualmente il più importante fenomeno di committenza privata alla grande architettura, templi che attraggono enoturismo, stimato in un milione circa di enoturisti nel 2013 per un volume d’affari attorno agli 850 milioni di euro.

Alle 25 cantine delle sei province toscane si affiancano altre cantine che ospitano installazioni artistiche e che hanno sviluppato rapporti interessanti con l’arte moderna, creando un sistema culturale e produttivo vitale e innovativo. Tutte quante insieme, nel progetto ‘New Art & Wine in Tuscany’, costituiscono un percorso d’autore e design contemporaneo unico in Italia, gioielli d’arte nel paesaggio toscano tanto quanto i grandi monumenti del passato, che hanno fatto di questa regione una delle principali destinazioni turistiche italiane.

‘Il nostro progetto – dice il presidente dell’Associazione delle Città del Vino, Pietro Iadanza – vuole far leva su un binomio di attrazione turistica unico nel suo genere, ‘New Art & Wine’ appunto, e al contempo valorizzare in modo nuovo e contemporaneo un prodotto di grande potenza evocativa in Toscana, quale è il vino, grazie al quale le zone coinvolte nel progetto sono considerate fra le più interessanti nel panorama enologico internazionale. Per noi è una grande soddisfazione essere riusciti a immaginare e scrivere il primo progetto in Italia – spiega – che mette insieme cantine che rappresentano la contemporaneità del mondo del vino, quindi privati, con il pubblico, in vista della creazione di un brand dedicato a livello internazionale”.

Le scelte progettuali dei grandi archiettti si sono concentrate sulla bioarchitettura, sperimentando modalità di integrazione innovative tra le nuove tecnologie nel campo dell’energia (riduzione dei consumi  energetici, uso dei materiali locali, controllo tecnologico attraverso centrali informatizzate intelligenti), e la riduzione dell’impatto visivo attraverso sistemi di verde. Obiettivo: ottenere un effetto di integrazione con il paesaggio, per qualificare non solo le aziende vitivinicole, ma anche il territorio ad esse circostante.

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