Canossa: grande festa per l’abbattimento dell’ecomostro

Grande festa per l’abbattimento della porcilaia ecomostro

ecomostro2Le polemiche sui costi non sono mancate ma non hanno rovinato la giornata di festa. Perché al di là degli errori e dai troppo soldi sborsati dalla Provincia – 500mila euro per l’acquisto e 900mila per l’abbattimento – il “condominio dei maiali” non deturperà più uno dei paesaggi più belli d’Italia. Domenica sono iniziati i lavori di demolizione della porcilaia di Canossa, che sorge proprio di fronte al castello teatro di uno degli avvenimenti più importanti del Medioevo: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa. Non c’è stata una spettacolare esplosione, ma solo un primo intervento delle ruspe che hanno iniziato ad abbattere i silos. E’ l’inizio della lenta caduta di un simbolo di un’epoca di grande sviluppo economico ma anche di orrori ambientali.

Caduta che è stata salutata con una vera e propria festa popolare. La banda di Felina e il quartetto di fisarmoniche “Mantice armonico”, un laboratorio di aquiloni per i più piccoli in collaborazione con la fondazione “Sarzi”, artisti di strada, lezioni di storia sulla figura di Matilde a cura di Mario Bernabei, visite guidate al Castello, due escursioni curate da Lipu e dall’architetto Cervi, stand gastronomici della Strada dei Vini e dei Sapori di Scandiano e Canossa, gnocco fritto cucinato dalla Pro loco di Canossa, un punto ristoro con assaggi di prodotti tipici presso lo Iat: tutto questo e molto altro hanno accolto le migliaia di reggiani che si sono recati a Canossa per l’inizio delle operazioni di abbattimento dell’ecomostro con a fine pomeriggio, il suggestivo volo di due mongolfiere.

La storia dell’ecomostro

Canossa liberataRisale agli anni ’60 la tristemente nota porcilaia: un massiccio fabbricato di ben 12.000 metri cubi di volumetria utilizzato per l’allevamento di suini, ma da diversi anni abbandonato. Da tempo la Provincia di Reggio Emilia, in particolare nell’ambito della Biennale del Paesaggio avviata nel 2005 e patrocinata tra gli altri dal Ministero dei Beni culturali, ha tra gli obiettivi del proprio mandato la demolizione di questo ecomostro, al quale  in passato aveva provato a provvedere anche il Comune di Canossa. Per il suo impatto paesaggistico fortemente negativo rispetto ad una zona di così notevole interesse pubblico ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei beni culturali, tanto per la Provincia quanto per il Comune di Canossa  la porcilaia ha infatti tutte le caratteristiche per essere dichiarata opera incongrua  sulla base della Legge regionale 16/2002 e la sua distruzione è stata prevista anche dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) approvato dal Consiglio provinciale nel 2010. Per l’abbattimento dell’ecomostro e il ripristino naturalistico dell’area è prevista una spesa di 900.000 euro, 600.000 dei quali coperti da risorse regionali che la Provincia di Reggio Emilia ha ottenuto attraverso il Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, così come previsto dall’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali sottoscritta lo scorso 18 luglio a Palazzo Allende.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Nascerà a Parma “Hands”, il primo social movie italiano

Nascerà a Parma “Hands”, il primo social movie italiano

Prodotto da Studio Kairòs con i contributi video degli utenti

Succ.
Notizia al bacio – Jurassic Park

Notizia al bacio – Jurassic Park

“ECOMOSTRO SBRANATO” titolo- il Resto del Carlino Reggio

You May Also Like
Total
0
Condividi