Firenze – La giovane e bella Camilla aveva circa venti anni quando divenne l’amante di Cosimo I, a quel tempo un signore di 48 anni, vedovo da cinque, ormai già ritirato dagli affari di governo. Non fu la sua una vita fortunata, ma sul nascere del loro amore questo non era prevedibile. Ora a distanza di cinquecento anni dalla nascita di Cosimo I, la figura di Camilla emerge attraverso vari documenti esposti dal 9 novembre al 25 febbraio 2020 presso il Museo di Casa Martelli che ne approfondiscono la storia e la vita.
Camilla Martelli Medici: sposa di ‘privata fortuna’ del granduca di Toscana, affiora da testimonianze archivistiche, incisioni e medaglie dal momento che diviene amante di Cosimo, fino alle nozze celebrate il 29 marzo 1570 in forma strettamente privata, e secondo il rito morganatico, a cui parteciparono solo i genitori di Camilla e del confessore del granduca come officiante della cerimonia. Matrimonio che sconvolse Francesco I, figlio di Cosimo avuto dalla sua prima moglie Eleonora di Toledo e reggente del granducato al posto del padre, nonostante il rito morganatico dagli effetti religiosi ma che esclude Camilla dai diritti sui titoli e sui privilegi del marito, mantiene inalterati i privilegi del figlio.
La giovane moglie che Cosimo I difendeva, ritenendo suo diritto avere ancora desideri alla sua età, iniziò subito a chiedere favori e richieste di cariche istituzionali per i suoi parenti. Era molto sensibile ai gioielli e ai regali che Cosimo gli faceva e in breve diventò ancora più invisa alla potente famiglia granducale. Dopo pochi anni di matrimonio Cosimo i de’ Medici fu colpito da un ictus che lo rese invalido e il 21 aprile del 1574 morì. Per Camilla la situazione cambiò di colpo.
Senza la protezione del marito fu scortata nel convento delle suore alle Murate, ma, per le condizioni di stretta clausura dopo infinite richieste ottenne di essere trasferita nel convento di Santa Monaca dove poteva ricevere visite. Dall’Archivio di Stato si conoscono gli inventari dei suoi beni che Virginia fu costretta a donare alla figlia Virginia. Da quella vita monacale Camilla, fatta di depressione e crisi nervose, uscirà solo per le nozze di Virginia con Cesare d’Este e per un brevissimo periodo nella villa di Lappeggi nel 1588, per il matrimonio il 25 maggio 1589 del granduca Ferdinando. Caduta in preda a crisi depressive visse fino al 30 maggio 1590 e fu sepolta in San Lorenzo in forma privata.
Di Camilla resta una effige che la ritrae dal vivo è la medaglia di Pastorino Pastorini del 1584, tre medaglie coniate da Antonio Selvi nel 1737-39, derivate dal ritratto di Pastorini, e un’incisione del 1761 su disegno di Giuseppe Zocchi, da un prototipo noto da una copia tarda appartenenti a serie dedicate all’iconografia dei Medici. Le nozze di Camilla sono raffigurate in un affresco su uno dei tre soffitti della quadreria di Casa Martelli rinnovati da Niccolò Martelli nel 1820, dove la giovane affianca Cosimo che la invita a entrare a Palazzo Pitti; negli stessi anni il canonico di san Lorenzo Cipriano Benassai, autore dell’albero genealogico storico – ragionato della famiglia, ne scrisse una corposa biografia.
Camilla Martelli Medici: sposa di ‘privata fortuna’ sarà visitabile gratuitamente fino 25 febbraio 2020, durante gli orari di apertura al pubblico del Museo di Casa Martelli
Foto: Affresco nella Quadreria di Casa Martelli Nozze di Camilla e Cosimo