Camera di Commercio, l’economia fiorentina è tornata in corsa

Firenze – Economia fiorentina in corsa, dice la Camera di Commercio. “Ormai c’è la conferma. Siamo sulla strada giusta, quella della crescita. Grazie davvero a tutti quegli imprenditori che ci hanno creduto e grazie a Firenze – gongola Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenzeadesso è il momento di consolidare su piano nazionale e territoriale quelle scelte economiche che hanno prodotto i primi frutti. Per tutto il sistema camerale è una sfida enorme, dobbiamo dare alle imprese il supporto giusto al momento giusto. Penso soprattutto a riduzione dei tempi amministrativi, digitalizzazione, start-up, alternanza scuola lavoro e internazionalizzazione intelligente. Per Firenze si tratta anche di portare a compimento l’ammodernamento di quelle opere infrastrutturali senza le quali non si potrà concretizzare né sviluppo duraturo, né nuova stabile occupazione: aeroporto e polo congressuale-fieristico oggi sono le priorità assolute”. 

Insomma, la Camera di Commercio di Firenze, dati alla mano, lancia uno squillo di tromba: produzione industriale, export e concessione del credito alle imprese, per farla breve lil sistema economico fiorentino ha preso a correre e nell’ultimo trimestre del 2015 doppia la media nazionale. Un dato che emerge dallo studio dell’Ufficio Statistica della Camera di Commercio di Firenze, anticipato in occasione della Giornata dell’economia 2016, organizzata dal sistema camerale in tutta Italia.

Entrando nel particolare,  l’attività manifatturiera delle aziende fiorentine negli ultimi tre mesi del 2015 è cresciuta del 2,4% rispetto alla media italiana dell’1,3%, consolidando la dinamica positiva maturata già nei primi nove mesi dell’anno. La produzione è sostenuta non solo dal sostanzioso smaltimento delle scorte, tipico dei periodi post-crisi, ma anche dalla ripresa della domanda interna, che finora non si era manifestata. Il risultato somma una maggiore appetibilità del territorio fiorentino con due grandi fattori internazionali: la politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea e il basso prezzo del petrolio.

Export, altri dati positivi:  pari a 10,7 miliardi di euro annui, ha contribuito in modo sostanziale al successo delle imprese fiorentine, crescendo del 7,2% negli ultimi tre mesi del 2015, rispetto alla media italiana del 3,8%. Stati Uniti, Russia (nei settori esclusi dall’embargo) e Cina sono stati i Paesi trainanti per i nostri prodotti a livello globale, mentre in ambito europeo Francia e Germania restano i più attrattivi. Meccanica, sistema moda (pelletteria in particolare), farmaceutica, eccellenze agro-alimentari (a iniziare dal vino) sono i settori che maggiormente hanno beneficiato del boom dell’export. 

Segnali positivi arrivano anche dalla concessione del credito alle imprese: nel 2015 le erogazioni a Firenze sono salite a 19 miliardi e 65 milioni di euro, in crescita dell’1,8% rispetto all’anno precedente, mentre nello stesso periodo il sistema bancario italiano ha ridotto i prestiti alle aziende dell’1,6%: è il segnale, sottolinea la nota di Camera di Commercio, che nel nostro territorio sta lentamente abbattendosi la reciproca diffidenza fra mondo delle imprese e sistema bancario. 

Numero d’imprese e occupati confermano l’attrattività del territorio fiorentino. Al Registro Imprese sono iscritte 136.676 imprese: Firenze è cresciuta dell’1% nell’ultimo anno ed è ottava in Italia per numero di attività registrate. Balzano in avanti sia le società di capitali (+3%), sia le srl semplificate. Tornano a crescere le imprese agricole (+1,2%), immobiliari (+0,8% da -0,3%) e commerciali (+0,3% da -12%). Tasso raddoppiato per ricettività e ristorazione (+3,5% da +1,7%). 

La disoccupazione si è fermata al 7,7% su una media nazionale dell’11,9%; la domanda di lavoro è in netta ripresa, soprattutto grazie agli incentivi ad assumere legati al nuovo contratto a tutele crescenti. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati nel 2015 sono aumentati del +48,8%, un dato che deve anche tener conto della decisione delle imprese di «massimizzare» l’utilizzo della decontribuzione prevista per legge. 

Turismo, altra luce: a fine 2015 gli arrivi sul territorio provinciale sono stati quasi 5 milioni (+2,9% sul 2014), mentre le presenze sono salite a 13 milioni e 700mila, in crescita del 5,5% rispetto all’anno precedente. Il turismo internazionale – che copre il 71,3% degli arrivi e il 73,7% delle presenze – ha garantito anche una spesa media in netto miglioramento, portando in città 2,5 miliardi di euro (+5,2% sul 2014). 

Che cosa ci aspetta il futuro? I maggiori timori arrivano dal piano internazionale: il rallentamento delle economie emergenti (che continuano a svalutare le monete) insieme alle tensioni geopolitiche in Europa e Nord Africa rischiano di far perdere buona parte della spinta propulsiva evidenziata nel 2015. 

L’unica strada possibile per combattere questo potenziale deficit è il rafforzamento del mercato interno con politiche fiscali a favore di famiglie e imprese, insieme a un nuovo approccio nella formazione professionale specializzata, con competenze sintonizzate sulla domanda. Firenze è sesta in Italia per PIL pro-capite con 32mila euro nel 2015 (la media italiana è 24mila euro) aumentato dell’1% nel 2015, dopo il +0,2% dell’anno precedente. Un dato, conclude la nota della Camera di Commercio fiorentina, che rappresenta una buona base per il futuro consolidamento della domanda, disegnando anche un primo momento di miglioramento per il bilancio familiare. 

16/05/2016 18.52

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