Cambiamenti climatici, suona l’allarme anche per le api toscane

Firenze – La Toscana è una regione che vanta un’alta vocazione per l’apicoltura, confermata dai dati dell’anagrafe apistica nazionale (Banca Dati Apistica nazionale, istituita e gestita dal Ministero della Salute), in cui risultano, dal censimento 2018, 11.309 apiari aperti con 93.397  alveari, mentre gli apicoltori registrati all’anagrafe apistica, nella regione, ammontano complessivamente a 53.171. La Toscana compare a livello nazionale come 5° regione per numero di apiari e  quarta per numero di apicoltori registrati in banca dati apistica.

Il recente andamento climatico sta però colpendo pesantemente l’apicoltura e la produzione di miele. La siccità del mese di marzo prima e le piogge accompagnate da vento e da sbalzi termini notevoli dei mesi di aprile e maggio stanno compromettendo la sopravvivenza degli alveari in quanto sono venute a mancare molte fioriture, tra cui quelle di acacia in pianura e collina, e le api non riescono a trovar nettare sufficiente. Le associazioni apistiche valutano a livello nazionale la perdita delle produzioni di miele primaverili tra il 50 e il 70%.

Questo situazione, come rappresentato in una nota all’assessore regionale all’agricoltura dalle associazioni apistiche maggiormente rappresentative della Toscana, comporta inoltre continui e costosi interventi degli apicoltori per nutrire artificialmente gli alveari e poter quantomeno salvare parte degli stessi; inoltre alla mancata produzione di miele si aggiunge per gli allevatori di api regine una riduzione delle percentuali di fecondazione che risultano inferiori al 20% (i valori normali e accettabili sono in genere superiori all’80%).

Il comparto dell’apicoltura chiudeva il 2018 con un andamento produttivo soddisfacente dopo la crisi del 2017; sulla base dei dati delle rese produttive e del numero di alveari in Banca Dati Apistica nazionale, l’Osservatorio nazionale del miele ha stimato la produzione nazionale del 2018 in circa 22.000 tonnellate, quindi un’annata produttiva complessivamente accettabile anche se con forti disomogeneità a livello territoriale; per la Toscana la produzione 2018 è stata stimata in circa 3.000 tonnellate.

La situazione attuale riporta il comparto apistico in emergenza, seguita con preoccupazione dalla Regione Toscana che, nella persona dell’assessore all’agricoltura, incontrerà nel prossimi giorni, le associazioni apistiche rappresentative degli apicoltori della Toscana che hanno manifestato la necessità di intervenire con misure di sostegno agli apicoltori per fronteggiare questa situazione emergenziale. L’assessore sta inoltre valutando, in considerazione della portata del fenomeno che coinvolge l’intero territorio nazionale, di investire della problematica la conferenza Stato-Regioni al fine anche di valutare possibili interventi normativi in materia, a partire dalla legislazione vigente sulle calamità naturali.

 

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