Sperando che il recente passato abbia insegnato qualcosa (i cantieri edili a raffica hanno aumentato criminalità e lavoro nero e, paradossalmente, anche il numero dei senta-tetto), l’amministrazione comunale di Reggio ha tirato le somme delle proposte private arrivate sul tavolo del Poc, il piano operativo comunale che ha sostituito il vecchio Prg. E che, approvazione permettendo, andranno a modificare quando non a stravolgere il volto di altre parti di Reggio nei prossimi 5 anni.
174 proposte la grande maggioranza delle quali questa volta si rivolgono alla riqualificazione dell’esistente, in centro e nella prima periferia, e alla cosiddetta “vetrina” della città, quell’area Nord la cui unica certezza per ora resta il fiume di denaro calato nelle tasche dell’architetto Calatrava. I più interessanti riguardano la riqualificazione del vecchio palazzo delle Poste di via Sessi, quella di palazzo Busetti (dove si parla di negozi e residenze), l’ex albergo Scudo d’Italia (che diventerà a sua volta un’abitazione privata di super-lusso), il parcheggio e l’ex sede dell’Aci (anche qui altri negozi) per complessivi 30 alloggi in più e altri due simil-centri commerciali da 1500 mq.
I 38 progetti sull’area Nord toccano anche in questo caso idee molto vicine a quella di nuovi centri direzionali e poco più; insomma i reggiani o chi per loro vanno al sodo, anzi al soldo e propongono più che altro attività commerciali che di pubblico servizio. Palazzo Busetti e il parcheggio dell’Aci potrebbero dunque assomigliare fra poco al rinnovato Mercato Coperto della via Emilia cambiando il volto del comune capoluogo e probabilmente anche il destino economico di tanti operatori.
Nel frattempo, stando ai dati della Provincia, a Reggio si cresce, seppur con ritmi meno vibranti che nel passato. La crisi ha un po’ rallentato il flusso immigratorio ma nel 2011 ci sono 3500 persone in più e la popolazione conta ormai 534mila unità. Sul podio i distretti di Montecchio, Reggio e Scandiano; mentre in montagna la popolazione continua a calare