Firenze – Un format tutto nuovo e una città che darà la dimostrazione di essere degna di essere definita “Città creativa” dell’Unesco. La Mostra internazionale dell’Artigianato ritrova gli antichi fasti degli anni Cinquanta e Sessanta, quando era il fiore all’occhiello di una città che allora mostrava il meglio della grande tradizione delle botteghe artigiane e il suo patrimonio di bellezza passava dalle mani dei suoi artigiani agli oggetti desiderati in tutto il mondo.
Almeno questa è l’intenzione dei suoi principali organizzatori Leonardo Bassilichi presidente di Firenze Fiera e Cecilia Del Re, assessora allo Sviluppo economico del Comune che stamani hanno illustrato una rivoluzione per tornare all’antico.
Cambia intanto la durata della manifestazione: dal 24 aprile al primo maggio (da dodici a otto giorni). Gli espositori saranno solo 600 perché le aziende verranno selezionate in base alla qualità, cioè all’alta artigianalità e all’innovazione. Vetrina dunque del meglio che si produce in Italia e nel mondo in grado di attirare operatori e acquirenti internazionali. Contemporaneamente si svolgeranno in città eventi legati alle botteghe artigiane in modo che “la mostra entri nella città e la città nella mostra”.
Tuttavia coloro che non saranno ammessi e che in gran parte erano i protagonisti delle precedenti edizioni avranno la possibilità di presentarsi in eventi e manifestazioni del territorio come la fiera di Scandicci e la Biennale Enogastronomica. Da grande luna park popolare con cucina esotica, dunque, la Mostra diventa “un pilastro importante della politica industriale del territorio”, ha detto Bassilichi, “una piattaforma per rilanciare lo sviluppo del bello e fatto a mano”.
Nello stesso tempo, si diceva, Firenze che possiede più di 30 scuole e più di 200 aziende artigiane (75 solo in Oltrarno) pone con forza la sua candidatura a Città creativa Unesco per “promuovere su scala internazionale l’artigianato fiorentino” (Cecilia Del Re). Per questo scopo, insieme con il dipartimento Dida della Facoltà di Architettura dell’Università, il Comune ha selezionato sei idee progettuali sviluppate da sei gruppi di studenti selezionati dalle cinque scuole legate alla creatività presenti in città: Ied, Isia, Polimoda, Università di Firenze e Accademia di belle arti.
I progetti prevedono la creazione di una “casa delle eccellenze” nel centro storico per esporre e vendere i prodotti degli artigiani fiorentini, uno sportello di assistenza per le nuove imprese artigiane, ma anche l’Erasmus degli artigiani, la realizzazione di una mappa e di un archivio digitali delle realtà attive sul territorio metropolitano e la creazione di una rete turistica diffusa lungo i luoghi dell’artigianato.