Caldo e code in questura, la storia finisce sui social

Firenze – E’ stata una cittadina giapponese, che ha reso nota la vicenda sui social, a rimettere il dito nella piaga delle code in questura, una vicenda che sembrava, come avevamo raccontato su queste pagine (https://www.stamptoscana.it/comune-affianca-questura-acqua-gazebo-e-online-contro-le-code/, https://www.stamptoscana.it/uficio-immigrazione-ancora-code-mesquita-sistema-obsoleto-serve-pa-digitale/), avesse trovato in qualche modo una soluzione. Invece, a distanza di quasi un anno, sembra proprio che il problema si ripresenti, ancora più esasperato a causa dell’impennata di calore dovuta al cambiamento climatico in corso. La cittadina giapponese, che ha raccontato sui social la sua avventura, si era recata presso la questura fiorentina, accanto alla Fortezza da Basso, per ritirare il rinnovo del permesso di soggiorno. Così, a causa dell’intenso calore, si è sentita male. Si lascia all’immaginazione, come sottolinea, cosa può succedere a chi non si trova come lei in giovane età e magari è anche portatore di problemi di salute. Infatti la giovane donna racconta che, nonostante avesse cercato di contattare gli uffici, è stata costretta a trascorrere 4 ore in coda, al caldo, oltre ad altre due ore all’interno dei locali dove si trovano gli uffici. Sei ore dunque di attesa, senza neppure potere andare in bagno, nel timore di perdere il posto.

Sulla questione intervengono i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, che affidano ad una nota le loro perplessità. “A maggio 2021 la Giunta ci aveva parlato di nuovi sistemi informatici che avrebbero dovuto portare al superamento di una situazione incivile e inaccettabile. A giugno dell’anno scorso poi arrivò l’annuncio dei gazebo e distribuzione d’acqua, per lenire le criticità. Siamo a luglio 2022. Le scene continuano a ripetersi senza sosta, rinnovando la vergogna delle nostre istituzioni”, si legge nelal nota.

“Perché non pretendiamo di confrontarci con gli altri enti per individuare soluzioni efficaci? Non si può mettere a rischio la salute delle persone. Quante testimonianze pubbliche e malori servono perché si capisca che servono azioni concrete? Maggiori assunzioni da parte dello Stato? Luoghi più adeguati, magari guardando alla Fortezza da Basso? Sfruttare il digitale? Nel frattempo il Comune di Firenze cosa sta facendo? Distribuisce ancora acqua e accetta lo stato di cose presenti?”.

Total
0
Condivisioni
Prec.
Caso Mollicone, intervista di Stamp alla criminologa Roberta Bruzzone

Caso Mollicone, intervista di Stamp alla criminologa Roberta Bruzzone

Prato – Il 15 luglio si è concluso il processo di primo grado per

Succ.
Dengue, ordinanza del sindaco di Pisa per la disinfestazione

Dengue, ordinanza del sindaco di Pisa per la disinfestazione

Pisa – Il sindaco di Pisa Michele Conti ha firmato un’ordinanza

You May Also Like
Total
0
Condividi