Fallimenti in calo in provincia di Reggio Emilia. I timidi segnali di ripresa economica passano anche dal minor numero di procedure presentate al Tribunale nel 2015.
Dopo aver toccato il valore massimo nel 2013, anno in cui le procedure fallimentari erano state 167, ed essere scese a 157 nel 2014, nell’anno appena concluso il calo è stato considerevole e il numero di fallimenti è sceso a 96.
La conferma di questo miglioramento arriva anche dal numero di procedure concorsuali che in tre anni sono passate dalle 58 del 2013 alle 14 del 2015 (nel 2014 sono state 35).
Questi i numeri forniti dalle analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia effettuate sulla base dei dati del Tribunale locale.
Osservando il settore di appartenenza delle imprese che hanno subito istanza di fallimento si trovano conferme circa le difficoltà di alcuni comparti: ad esempio, si osserva una maggiore concentrazione nel settore delle costruzioni e nell’industria manifatturiera. Sono infatti 26 le procedure fallimentari aperte nel 2015 per ognuno di questi settori. Nell’industria è stato particolarmente colpito il settore metalmeccanico per il quale si contano 15 fallimenti.
Relativamente al settore terziario, in provincia di Reggio Emilia sono state aperte 22 procedure fallimentari nel commercio, 6 nelle attività immobiliari, 5 nelle attività di alloggio e ristorazione e 10 in altre attività dei servizi, fra i quali i trasporti e l’assistenza sanitaria. Un fallimento fra le attività agricole.
Scendendo nel dettaglio della tipologia d’impresa, solo 10 procedure riguardano ditte individuali. Le altre 86 attengono a società sia di persone (12 fallimenti) che di capitale (70 fallimenti) oltre a 2 cooperative e a 2 consorzi; fra le società di capitale, la maggior parte sono società a responsabilità limitata.
Un ultimo dato riguarda l’ubicazione delle aziende oggetto di procedura: un fallimento su 3 riguarda imprese insediate nel comune capoluogo mentre il restante 70% si distribuisce su tutto il territorio provinciale. La zona della montagna è quella con il minor numero di fallimenti: sono solo due le procedure attivate nel 2015.