In arrivo i risarcimenti danni per le regioni colpite da calamità naturali da maggio 2013 a marzo 2016. Compresa, quindi, l’alluvione del Baganza che ha colpito Parma nell’ottobre del 2014 le cui vittime lamentano da tempo ritardi nel ristoro dei danni subiti da abitazioni e beni mobili.
L’annuncio degli imminenti stanziamenti è arrivato dal governo in Conferenza Stato-Regioni, subito salutato con soddisfazione dall’assessora regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo: “Una buona notizia, un passo concreto per dare risposte certe a cittadini e imprese duramente colpiti dalle tante emergenze che hanno interessato il territorio dell’Emilia-Romagna”.
I risarcimenti riguarderanno le conseguenze degli eventi per i quali è stato dichiarato lo stato di calamità naturale nazionale. Non solo l’alluvione di Parma, quindi, ma anche tutte le altre occasioni in cui si sono verificati in Emilia-Romagna eventi meteorologici eccezionali (nevicate, piogge, mareggiate e allagamenti, trombe d’aria) che hanno colpito l’intero territorio. Per quanto riguarda la provincia di Parma si parla del maltempo del 2013 fino al marzo 2014, delle nevicate dal 4 al 7 febbraio 2015, l’alluvione che ha danneggiato il Parmense nel settembre 2015.
Dalla prima ricognizione effettuata, si sono stimati 90,6 milioni di euro per danni ad abitazioni principali e seconde case, con 3.079 segnalazioni presentate; 78,5 milioni sono invece i danni alle attività produttive, con 1.098 segnalazioni. In totale sono quasi 170 milioni di euro i danni subiti in Emilia-Romagna. “L’Emilia-Romagna è tra le Regioni che hanno svolto nei tempi previsti le ricognizioni – aggiunge l’assessora Gazzolo. Ora attendiamo gli atti definitivi del Governo e del Dipartimento nazionale di Protezione civile per giungere il prima possibile al riconoscimento dei danni”.
Nel merito, il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rainieri ha interrogato la giunta regionale sull’inchiesta aperta dalla procura di Parma per l’alluvione del 2014. L’indagine secondo Rainieri “vedrebbe coinvolti funzionari della Regione Emilia-Romagna, indagati per disastro colposo”, ragione per cui “la giunta dovrebbe approfondire le responsabilità interne attraverso una minuziosa indagine. Sarebbero iscritti nel registro degli indagati – ha precisato il leghista – per l’ipotizzato reato di disastro colposo, oltre al sindaco di Parma e al comandante della Polizia municipale dello stesso Comune, il direttore dell’Agenzia regionale di Protezione civile che al momento dei fatti ricopriva il ruolo dirigenziale di equivalente responsabilità all’interno dell’organizzazione regionale, dell’allora responsabile provinciale della Protezione civile, che attualmente ricopre l’incarico di dirigente regionale responsabile del Servizio coordinamento interventi urgenti e messa in sicurezza, e dell’allora dirigente regionale responsabile del Servizio tecnico di bacino, oggi in pensione”.
L’assessora Gazzolo, ha chiarito che “ad oggi le uniche informazioni disponibili riguardanti l’indagine che riguarderebbe funzionari regionali sono quelle riportate da organi di stampa”. Nel merito, quindi, “attendiamo le comunicazioni della Procura di Parma”.