Aumento Rc auto, la Provincia si difende: non è stangata

L'assessore Antonietta Acerenza

Non si placano le polemiche seguite alla decisione della Provincia di aumentare l’aliquota dell’assicurazione Rc auto dal 12,5 al 16%.  L’aumento del 3,5% – reso possibile dal Decreto 68/2011 sul federalismo fiscale – influirà per circa 1 euro al mese su ogni assicurazione auto. La decisione è stata presa dalla Giunta e lunedì  27 giugno, sarà portata in Consiglio provinciale in occasione della discussione della prima variazione al bilancio. “L’aumento equivale a un caffè al mese” dice l’assessore provinciale alle Risorse economiche Antonietta Acerenza “parlare di stangata è eccessivo. Ma a insorgere non è solo il centrodestra in consiglio provinciale: anche i cittadini non hanno gradito l’aumento della tassa sulle assicurazioni che inItalia sono già tra le più care d’Europa. Un aumento reso possibile peraltro da quel federalismo fiscale che avrebbe dovuto portare benefici alle tasche dei contribuenti. Un caffè al mese, ma amaro.

“E’ una cifra minima, il costo di un caffè, – dice l’assessore – che però consentirà alla Provincia di Reggio Emilia di finanziare un piano da decine di milioni di interventi in grado di garantire servizi e maggiore sicurezza agli studenti e agli automobilisti. Con le maggiori entrate dell’Rc-auto per il 2011 e 2012 sarà ad esempio possibile finanziare il primo stralcio – oltre 5 milioni di euro – del completamento del Polo scolastico di via Fratelli Rosselli a Reggio Emilia. L’appalto avverrà entro l’anno perché il progetto è già definito”.

Secondo l’assessore Acerenza non ci sono altrnative “perché dal Governo, da anni, non arrivano finanziamenti per difendere i diritti elementari dei cittadini. Ed è semplice demagogia, di fronte ad un aumento tanto modesto quanto inevitabile, ripartire con il ‘tormentone’ sulla presunta inutilità delle Province,  come se una volta eliminati questi enti non ci fosse comunque bisogno di strade, di scuole o di tutti quei servizi che quotidianamente le Province sono chiamate a garantire”.
“Il tema – continua – è semmai, e lo ripetiamo da tempo, verificare come le Province lavorano. Quella di Reggio Emilia è una Provincia ben amministrata, è un ente capace di investire – 210 milioni solo negli ultimi anni – e che presenta costi e pressione fiscale tra i più bassi in Emilia Romagna e in Italia. Eliminiamo sì gli enti inutili, ma prima cerchiamo di informarci meglio, di capire, per valutare se davvero si tratta di sprechi o invece di spese necessarie per la comunità. La Provincia di Reggio Emilia amministra bene le risorse che ci sono affidate, lo ha dimostrato in tanti anni.Investire significa anche generare risorse: siamo uno degli enti che continua ad appaltare opere anche con la crisi economica perché abbiamo puntato da tempo sul taglio della spesa corrente e sulla crescita degli investimenti”.

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