Due pakistani sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio e traffico di eroina. Le indagini dei carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra hanno permesso di risalire ai responsabili dell’omicidio di un “corriere ovulatore” che, dalla Spagna, approvvigionava il mercato d’eroina della bassa lombarda ed emiliana e di portare alla luce un traffico di droga gestito dai due arrestati.
La vittima, alla vigilia dello scorso Natale, era stata trovata senza sensi in una strada delle campagne della bassa reggiana a Cadelbosco Sopra ed era morta dopo alcune ore all’ospedale di Reggio Emilia.
Secondo gli inquirenti sarebbero stati il 29enne pakistano Aziz Usman, domiciliato nel mantovano (rintracciato però a Guastalla) e il 25enne Muhammad Mueez, residente a Busto Arsizio (rintracciato al Cie di Brindisi) ad abbandonare in una stradina di Cadelbosco Sopra in campagna, la vigilia di Natale, dell’anno scorso, Muhammad Asghar, 44 anni, spagnolo di Barcellona, di origini pakistane. L’uomo aveva ancora un ovulo incastrato nello stomaco che non era riuscito ad espellere, ma non è morto per quello, bensì per ipotermia. Da qui l’accusa di omicidio dato che i due, secondo il sostituto procuratore Giacomo Forte, che si occupa delle indagini, ne avrebbero provocato volontariamente la morte.
La vittima era arrivata in Italia con un volo da Barcellona a Milano Malpensa il 20 dicembre scorso. Ad attenderlo i due pakistani che lo hanno portato a casa di Aziz Usman a Bagnolo San Vito, nel mantovano. Lì il 44enne è rimasto per tre giorni. Ha espulso tutti gli ovuli (fatti con una plastica particolare che li rende irriconoscibili ai metal detector) di eroina liquida, che poi deve essere lavorata per trasformarla di nuovo in solida, ma non è riuscito a fare uscire l’ultimo che si era bloccato causandogli un’occlusione intestinale.
Era troppo pericoloso portarlo in ospedale e così i due pakistani lo hanno caricato in macchina e lo hanno abbandonato nudo in una strada di campagna dove è morto assiderato. Portato all’ospedale, è morto poche ore dopo. Dopo l’arresto dei due pakistani le indagini dei carabinieri proseguono per risalire alla filiera di spaccio della droga che si ritiene fosse nel lombardo e in emilia, compresa la nostra città.